La Nuova Sardegna

Droni e test per razzi: dalla ricerca nuova vita per Quirra

Giacomo Mameli
Droni e test per razzi: dalla ricerca nuova vita per Quirra

Sperimentazione internazionale nel campo di Perdasdefogu. A Sa Mandra si realizza una piattaforma per motori di razzi

23 novembre 2020
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PERDASDEFOGU. Forse si torna a “Su connottu”, a riveder le stelle, a studiare il cielo – stratosfera, ionosfera - come avveniva a Perdasdefogu tra la fine degli anni '50 e ''60 del secolo scorso, quando la Sardegna era terra di ricerca scientifica per i fisici italiani con quelli di diciotto università europee. Perché tutto è pronto per fare dell'area attorno al Poligono di Quirra una piattaforma per la sperimentazione internazionale dei droni a uso civile e scientifico.

Il campo di volo “Aliquirra”, nell'altipiano di “Pranta Lada” sulla strada per Ulassai-Jerzu, con pista civile di atterraggio e decollo, «è utilissimo per la certificazione dei droni», sottolinea il professor Giacomo Cao, presidente del Dass (Distretto aerospaziale della Sardegna) nel suo studio di Piazza d'Armi dell'università di Cagliari nel Dipartimento di Ingegneria meccanica, chimica e dei materiali di cui è direttore.

«La Sardegna – precisa Cao – è diventata sinergica anche alla produzione dei droni realizzati in altre parti d'Italia. La possibilità di usare per scopi civili e in totale sicurezza lo spazio aereo, marino e terrestre è un valore aggiunto che altri non hanno e che noi possiamo e dobbiamo sfruttare al massimo. Perché poi non pensare di costruire parti o gli interi velivoli? Le condizioni di base ci sono, gli spazi pure. Esistono tutti i requisiti per attrarre imprese e tutti sappiamo quanto ce n'è bisogno per creare nuove offerte di lavoro produttivo e utile».

Il mercato dei droni - velivoli radiocomandati di svariate dimensioni (un pilota che li guida da remoto) sono utilizzati sia in ambiti professionali e a livello consumer - andrà in fortissima crescita nei prossimi anni. Nel 2024 si stima che questa nuova industria muoverà oltre 43 miliardi di dollari, dopo aver già generato 14,1 miliardi di dollari nel 2018. La Sardegna saprà inserirsi in questo business del futuro neanche troppo lontano? L'Italia, l'Europa si indirizzeranno di nuovo verso la ricerca scientifica come avveniva negli anni '60 con l'Esro (European Spatial Research Organisation)? Qualcosa si muove. All'interno del Poligono la società Avio (azienda aerospaziale leader con il razzo Vega, quotata in Borsa, mille dipendenti) sta realizzando un progetto che coinvolge sia il territorio di Perdasdefogu che quello di Villaputzu.

A Perdasdefogu, zona “Sa mandra”, sono in avanzata fase i lavori per la costruzione di una piattaforma dove verranno testati motori a propellente liquido prima del trasporto in Guinea (qui si effettuano i lanci). Motori «che dovranno sopportare livelli termici attorno ai duemila gradi centigradi», precisa Cao. A Capo San Lorenzo tutto è già pronto con una piattaforma dove «i motori dei razzi a propellente solido vengono alloggiati e accesi e dove si può registrare ad esempio la spinta, dove insomma si qualificano i motori» spiega Cao.

Il progetto (30 milioni di euro, con Avio ci sono il Ministero per lo sviluppo economico e la Regione Sardegna) a Perdasdefogu prevede anche la produzione del materiale composito carbonio-carbonio da usare in razzi vettori per la messa in orbita dei satelliti. Con quali scopi? «Rendere sempre più efficiente la rete Internet, osservazione della terra, tutela ambientale, protezione civile». Occupazione per chi? «Ingegneri, chimici, fisici, geologi, periti meccanici, operai qualificati». Il tutto è stato illustrato recentemente dal personale di Avio Francesco De Lorenzo (relazioni esterne), Anna Maria Pandelli (responsabile infrastrutture e strategie) e Francesca Lillo (direttore materiali e processi). E gli amministratori locali? Mariano Carta, sindaco di Perdasdefogu: «Quando si parla di ricerca scientifica non si può che essere d'accordo. Per noi è un ritorno alle origini. Le nuove tecnologie, con l'uso crescente dei droni, hanno bisogno anche della ricerca. È un giuoco di squadra per il sistema-Paese. C'è bisogno urgente di lavoro qualificato per professionisti validi da tenere in Sardegna».
 

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