La Nuova Sardegna

Duello sugli elenchi dei manager della sanità

La legge di riforma è terreno di scontro tra Governo e Regione, ma si tenta una mediazione

24 novembre 2020
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CAGLIARI. Il futuro della riforma sanitaria è stato l’unico argomento ad aver tenuto banco nel primo vertice di maggioranza dopo la sconfitta del centrodestra ai ballottaggi per le elezioni comunali. Messa da parte la politica stretta, i segretari della coalizione hanno discusso invece come andare avanti sulle Asl dopo che il Governo ha impugnato tre commi della riforma. Non ci saranno passi indietro, è stato l’ordine di scuderia. Anche se sulla nomina dei commissari-traghettatori, è il primo adempimento in scadenza a fine dicembre, potrebbe essere chiesta una deroga a Palazzo Chigi. La trattativa è appena cominciata, ma uno spiraglio pare possa esserci. In ogni caso, a scegliere i nomi dei commissari sarà solo il governatore Solinas in base ai curricula che gli saranno inviati dalla settimana prossima in poi. Almeno in questa fase i partiti non punterebbero a spartirsi i posti, ma di sicuro ritorneranno alla carica a gennaio, quando dovranno essere nominati i direttori generali definitivi.

Il caso. L’elenco regionale per i manager della sanità, si sa, è ancora tutto da scrivere. Eppure, la settimana scorsa, è finito sin da subito nel mirino del Governo Conte, che ha impugnato proprio e solo questa parte della legge. Però, seduta stante, la Giunta ha replicato: «La riforma andrà avanti comunque», e questa presa di posizione ora è stata fatta propria anche dal resto della coalizione.

Bando in corso. La scadenza per presentare le domande per far parte del contestato elenco regionale dei manager della sanità è vicinissima: il 4 dicembre. È proprio da questo elenco, stando alla riforma, che dovranno essere scelti in futuro i direttori generali per le Asl, sono otto, l’ Ares, che prenderà il posto dell’Ats, l’Areus per le emergenze-urgenze, il Brotzu e le due Aziende miste gestite dalle università di Cagliari e Sassari.

Il no del Governo. L’elenco regionale, però, pochi giorni fa è stato bloccato sul nascere dal ministero per gli affari regionali. Secondo Palazzo Chigi, invece, mai la Sardegna potrà avere una lista esclusiva di papabili. «I futuri direttori generali – è scritto nel ricorso – dovrà per forza sceglierli dall’elenco nazionale dei manager». È un’imposizione che il centrodestra, com’è stato ribadito nel vertice di maggioranza, ha rispedito però al mittente per due motivi. Il primo: in quell’elenco non ci sarebbero abbastanza sardi per ricoprire tutti gli incarichi fiduciari previsti dalla riforma. Poi c’è un secondo motivo: il ministero della salute aggiorna la lista nazionale ogni due anni, la prossima data sarà nel 2021, e quindi fino ad allora rimarrebbero tagliati fuori quanti hanno partecipato a un recente corso di formazione bandito dalla Regione proprio per avere a disposizione una ventina di suoi super amministratori pubblici. È per questi due retroscena che la Giunta avrebbe deciso di rispondere picche al ricorso presentato dal Governo.

I bandi extra. Sempre il 4 dicembre scadranno anche altre due selezioni della Regione per altrettante figure di vertice del sistema sanitario. La prima è riservata agli aspiranti direttori sanitari, l’altra riguarda quelli amministrativi. Però, nel frattempo, bisognerà sbrogliare il nodo che riguarda i commissari straordinari delle Asl. Il Governo accetterà la richiesta di deroga? La risposta di Palazzo Chigi dovrebbe arrivare fra uno o due settimane quando quindi mancheranno solo pochi giorni alla scadenza di dicembre imposta dalla riforma. (ua)

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