La Nuova Sardegna

Sulle tracce di Mesina: perquisizioni nel Sassarese

di Nadia Cossu
Sulle tracce di Mesina: perquisizioni nel Sassarese

Operazione del comando provinciale di Nuoro in un appartamento di Usini Eseguito anche un arresto, ma il latitante di Orgosolo ancora non si trova

24 novembre 2020
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SASSARI. Una soffiata o una svolta arrivata nell’ambito di un’indagine che muove i suoi passi anche nel Sassarese.

Il motivo che ha portato i carabinieri di Nuoro a organizzare un blitz nella zona di Usini a caccia di Graziano Mesina è riservatissimo. Di certo si sa che dal comando provinciale barbaricino sono arrivati in forze a caccia del super latitante di Orgosolo scomparso nel nulla lo scorso 2 luglio, appena saputo (o in procinto di sapere) che la sua condanna a trent’anni per traffico di droga e altri reati era diventata definitiva e che avrebbe trascorso il resto della sua vita in carcere. Da quel momento – quasi ottantenne e non in buonissime condizioni di salute – darsi alla macchia deve essergli sembrato l’unico destino possibile. E tollerabile, per uno come lui.

I militari sono entrati in azione a Usini sabato, lo hanno cercato in luoghi ben precisi ma dell’ex primula rossa, al momento, nessuna traccia. Che i carabinieri di Nuoro, supportati da altri corpi dell’Arma, siano approdati nel Sassarese ha un senso. Perché sono risaputi (almeno alle forze dell’ordine) i legami di Mesina con alcuni personaggi che vivono in questo territorio. Durante il blitz, che prevedeva anche la perquisizione di un’abitazione in particolare, i militari hanno arrestato un venticinquenne. In casa gli hanno trovato droga, bilancini di precisione e diverso denaro in contanti. Oggi davanti al giudice si terrà l’udienza di convalida dell’arresto.

Si rafforza dunque l’ipotesi (in realtà mai accantonata) che Grazianeddu si trovi nell’isola. Lo avevano dato in fuga in Corsica, in Tunisia, in altri paesi all’estero. Chi però per anni ha avuto a che fare con le sue “(dis)avventure” criminali è sempre rimasto convinto del fatto che non abbia mai lasciato la sua terra.

«Per me è in Sardegna» aveva detto a settembre, in un’intervista rilasciata alla Nuova, Mario Marchetti, prima commissario di polizia e poi per una vita magistrato impegnato con la Dda in indagini delicate sui sequestri di persona e sulla criminalità urbana. «Sarà ospite di qualcuno, nascosto in un paese qualsiasi che ha frequentato. Si sta godendo uno scampolo supplementare di libertà, nient’altro». Un paese, dunque. Dove conserva amicizie che arrivano dal passato. E Usini potrebbe essere uno di questi.

Le ricerche non si sono mai fermate. Il tour del force dei carabinieri va avanti da mesi tra Baronia, Bassa Gallura, campagne di Orgosolo, compresi i laghi e i vecchi casolari immersi nel verde del Supramonte, con punte fino al Cagliaritano. Senza contare le decine di posti di blocco sparsi per l’intera Sardegna, insieme ad altrettanti controlli discreti di amici, familiari e semplici conoscenti. Il Sassarese, almeno fino a sabato, era rimasto un terreno ancora inesplorato. O comunque “studiato” molto sottotraccia dalle forze dell’ordine.

Ma una solida “convinzione” investigativa stavolta potrebbe aver spostato l’attenzione dei carabinieri di Nuoro nella provincia di Sassari.

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