La Nuova Sardegna

Mesina, il blitz a Usini a casa di un vecchio amico

di Nadia Cossu
Mesina, il blitz a Usini a casa di un vecchio amico

Il bandito di Orgosolo non c’è ma i carabinieri di Nuoro trovano droga e contanti Finito in carcere a Bancali un 25enne figlio dell’uomo che conosceva il latitante

25 novembre 2020
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Una perquisizione mirata, nella convinzione che quella famiglia di Usini in particolare potesse ospitare Graziano Mesina. I carabinieri di Nuoro non hanno trovato il bandito orgolese ma a casa di Pier Arnaldo Salvatore Piu, 25 anni, c’era un tale quantitativo di droga e di denaro contante che il giovane è finito dritto in carcere a Bancali.

L’esito del blitz di sabato scorso nel paese a pochi chilometri da Sassari – che ha coinvolto un gran numero di carabinieri del comando provinciale di Nuoro, i Cacciatori di Sardegna e, in supporto, i colleghi della stazione del paese – non è stato quello sperato, ossia il ritrovamento di Grazianeddu, ma ha comunque prodotto il suo risultato, ossia il sequestro di un ingente quantitativo di sostanza stupefacente e di soldi.

Perché un tale dispiegamento di uomini e mezzi delle forze dell’ordine in quella via di Usini? La risposta è proprio la famiglia Piu. Il padre del ragazzo in passato avrebbe avuto contatti con Mesina e, probabilmente in seguito a una soffiata o a una svolta investigativa di altro tipo, i militari avevano il sospetto che il latitante potesse essere nascosto proprio dai Piu. Padre e figlio non vivono nella stessa casa ma le due abitazioni sono comunque poco distanti l’una dall’altra.

Sabato non è passata inosservata quella concentrazione di divise in paese ma nessuno avrebbe mai pensato che i carabinieri in quella casa cercassero proprio l’ex primula rossa del banditismo sardo.

Ieri, nella zona tra Tissi, Ossi e Usini, numerosi posti di controllo e passaggi di pattuglie delle forze dell’ordine. Segnale del fatto che gli investigatori non escludono che Graziano Mesina possa aver trovato rifugio anche in questa zona dove in passato aveva avuto modo di stringere amicizie e di conservarle nel tempo. Anche per via del suo imponente ruolo nel traffico di droga e degli interessi che questo mercato da sempre suscita nel territorio sassarese.

Si fa sempre più forte la convinzione che il latitante di Orgosolo, che ha quasi ottant’anni, abbia trovato ospitalità in Sardegna, dunque, e non all’estero. Lo dimostrano le ricerche a tappeto nell’isola che dallo scorso 2 luglio non si sono mai interrotte. Poco dopo la sentenza di condanna a trent’anni di carcere per traffico di droga – diventata definitiva – Mesina ha nuovamente fatto perdere le sue tracce. Come ai vecchi tempi. Lo hanno cercato ovunque, e non solo nella sua Barbagia. Ma è la prima volta che l’attenzione si sposta nel territorio di Sassari.

Le ricerche del bandito barbaricino continuano e, come l’ultima operazione ha evidenziato, la cerchia di amicizie (probabilmente anche recenti) del latitante viene esaminata con attenzione. Che Grazianeddu sia protetto da qualcuno è pressoché scontato, considerato che l’età avanzata e le condizioni di salute non proprio ottimali non gli consentirebbero una latitanza in totale solitudine.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

La classifica

Parlamentari “assenteisti”, nella top 15 ci sono i sardi Meloni, Licheri e Cappellacci

di Salvatore Santoni
Le nostre iniziative