La Nuova Sardegna

Il dolore e la disperazione nei luoghi dell'alluvione

Il dolore e la disperazione nei luoghi dell'alluvione

Solinas: «Troppa burocrazia ha impedito di mettere in sicurezza il paese dopo il Ciclone Cleopatra»

29 novembre 2020
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CAGLIARI. Il dolore dei familiari delle vittime, la disperazione di chi ha perso tutto, ma anche la forza di volontà di chi ha trascorso la notte a spalare fango e la solidarietà di tanti volontari giunti da ogni angolo della Sardegna. Bitti, all'indomani dell'alluvione che ha causato tre morti, è un paese in ginocchio. In sei ore sono scesi dal cielo 313 mm d'acqua. Le immagini sono scioccanti: strade e piazze distrutte, case invase da fango e detriti. Allevatori isolati nelle campagne, danni per milioni di euro. La domenica più triste nella storia di questo paese, 2700 abitanti nel cuore della Barbagia, era cominciata con il ritrovamento del corpo di Lia Orunesu, l'anziana travolta dalla furia dell'acqua e del fango, sull'uscio di casa, e dispersa da ieri mattina. Il cadavere era a un chilometro di distanza dalla sua abitazione, scoperto dai volontari della Protezione civile nei pressi del vecchio campo sportivo.

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Il maltempo ha interessato ieri sera anche la Sicilia, con nubifragi e una tromba d'aria che ha colpito la periferia di Catania. Il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci ha dichiarato lo stato di calamità, disponendo la ricognizione dei danni nel Ragusano, nel Palermitano e nel Catanese A Bitti, in Sardegna, «lo scenario è apocalittico, un evento tre o quattro volte superiore a ciò che si era verificato nel 2013 con il ciclone Cleopatra», racconta il sindaco Giuseppe Ciccolini, che ha ricevuto la visita del capo della Protezione civile Angelo Borrelli con i presidenti della Giunta regionale Christian Solinas e del Consiglio regionale, Michele Pais. Mentre domattina arriverà il sottosegretario alla Difesa Giulio Calvisi. Anche l'Esercito, con la Brigata Sassari e gli specialisti del 5° reggimento genio guastatori, di stanza a Macomer, ha raggiunto Bitti con personale e macchine movimento terra.

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«L'acqua ha superato i 3/4 metri mentre nel 2013 era salita di un metro. Sapevamo di non essere al sicuro - prosegue il sindaco - perché stavamo programmando gli interventi di messa in sicurezza e ora questa situazione ci costringe a rivedere tutto. Ci metteremo forza e tenacia in questo, ce la faremo anche stavolta». Già, perché Bitti è stato uno dei paesi più colpiti dall'alluvione del 18 novembre 2013. «Troppa burocrazia ha impedito di mettere in sicurezza i territori nonostante lo stanziamento di risorse dopo il ciclone Cleopatra - ha accusato Solinas - Chiederò d'ora in poi una corsia preferenziale per queste opere, diversamente pagheremo sempre tributi pesanti durante questi eventi».

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Roma non lascerà sola la Sardegna, ha assicurato Borrelli. «Come non lascia sole le altre regioni d'Italia - ha puntualizzato il capo della Protezione civile - è da venerdì che siamo in costante contatto con Sardegna, Sicilia, Calabria e tutte le regione interessate dalla perturbazione». E da Roma è arrivata la telefonata del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al governatore Solinas per informarsi sullo stato dei luoghi colpiti dal maltempo ed esprimere solidarietà. «Abbiamo trovato un situazione impegnativa - ha detto ancora Borrelli - fronteggiata bene dalla macchina dei soccorsi. Purtroppo ci sono tre vittime ed è la cosa che ci dispiace di più. Lavoriamo per ripristinare la situazione e tornare presto alla normalità». (Andrea Frigo / ANSA).

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