La Nuova Sardegna

anche borrelli a bitti 

Il capo della protezione civile: «313 millimetri di pioggia in 6 ore»

Il capo della protezione civile: «313 millimetri di pioggia in 6 ore»

BITTI. La Ma.si.se, i volontari di Maracalagonis, Sinnai e San Pietro, si sono mossi alle 5.30 del mattino per arrivare a Bitti. «Siamo 11, abbiamo esperienza dal terremoto del ’97 in Umbria, al...

30 novembre 2020
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BITTI. La Ma.si.se, i volontari di Maracalagonis, Sinnai e San Pietro, si sono mossi alle 5.30 del mattino per arrivare a Bitti. «Siamo 11, abbiamo esperienza dal terremoto del ’97 in Umbria, al Sarno, a Cleopatra. E disponiamo di un drone»; dice Nicolau Isoni che li coordina. Ma è una colonna lunghissima, quella dei volontari. Mezzi meccanici, uomini e donne che la solidarietà l’hanno nel cuore. E nelle mani, pronte a darsi da fare per aiutare la comunità bittese. Ieri, erano 45 le associazioni di volontariato che si sono mosse da tutta l’isola per mettersi a disposizione della Protezione civile. Ma in tanti si sono offerti, e ora, perché il loro contributo sia efficace, bisogna prendere una pausa. E infatti il sindaco Giuseppe Ciccolini, attraverso la Direzione generale della Protezione civile, ha ringraziato la solidarietà ma ha chiesto «cortesemente di evitare di recarsi presso i territori colpiti, in quanto la logistica post emergenza già in essere sta comportando un enorme sforzo organizzativo. L’accesso al territorio di Bitti sarà autorizzato esclusivamente alle istituzioni attivate formalmente dalla Protezione civile regionale». Per far uscire il paese dall’emergenza ci sono circa 600 persone, tra Protezione civile, Forestas, Corpo forestale, Barracelli, Carabinieri, Guardia di finanza, Polizia stradale, militari della Brigata Sassari. Con loro, i mezzi di soccorso. Farne arrivare altri significherebbe creare intoppi, anche per via dei mezzi che stanno lavorando. E che la macchina dei soccorsi abbia funzionato lo ammette anche il capo della Protezione civile nazionale, Angelo Borrelli. Ieri è arrivato al Coc di Bitti accompagnato dal direttore regionale della Protezione civile Antonio Belloi e ha coordinato un vertice con il prefetto di Nuoro Luca Rotondi e il presidente della Regione Christian Solinas. «Cercheremo di capire cosa abbia provocato questa situazione, anche se 313 millimetri d’acqua in sei ore sono un evento eccezionale. Ora è il momento di mettere in sicurezza il territorio». C’è da dire che tempestività del sindaco Ciccolini nell’approntare l’emergenza ha pagato. Purtroppo Bitti piange tre morti, ma paradossalmente nessuno si è ferito. Tutte le attività sabato sono state chiuse. Attorno a piazza Asproni, ci sono 5 bar, una farmacia, la banca, l’edicola, il negozio di frutta e verdura. Se anche solo i bar fossero stati aperti, si parlerebbe di altro.

Ieri a Bitti non pioveva più. Al Coc è stato istituito un servizio di ascolto dei cittadini, al quale far pervenire le richieste più pressanti. Che sono fondamentalmente due: liberare le case e le attività dal fango, e, da parte degli allevatori, ripristinare la viabilità per poter raggiungere le aziende. Bitti ha 23mila ettari di territorio e duecento aziende agricole, ma altrettanti insediamenti di chi ha l’orto o l’oliveto. Ma sono pochi quelli che li hanno potuti raggiungere.(simonetta selloni)

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