La Nuova Sardegna

Sotto accusa le scelte urbanistiche

Sotto accusa le scelte urbanistiche

Grig, Wwf e geologi contro la Regione: prioritaria la sicurezza del territorio

30 novembre 2020
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SASSARI. Il presidente Solinas ha punto il dito contro la burocrazia, ma da diverse parti sono invece le politiche ambientali e urbanistiche della Giunta a finire sotto accusa. «La politica regionale assiste sostanzialmente inerte senza risultati, nonostante mille sollecitazioni e richieste», scrive in una nota l’associazione ambientalista Gruppo di intervento giuridico. Sotto la lente la proposta di proroga del Piano casa che, tra le altre cose, prevede «l’ampliamento delle zone comuni nelle strutture ricettive turistico-alberghiere quali hall, sale convegni e spazi comuni, in considerazione dell’emergenza epidemiologica».

E poi «aumenti fino a 100 metri cubi per ogni “seconda casa” entro la fascia costiera di salvaguardia integrale dei 300 metri dalla battigia marina, fino a 150 metri cubi nel resto della fascia costiera» oltre a aumenti volumetrici fino al 50% (il 25% se nella fascia costiera dei 300 metri dalla battigia marina) per le strutture ricettive, sanitarie e socio-sanitarie». Secondo Grig «migliaia di cittadini chiedono a gran voce una scelta di salvaguardia ambientale, una scelta per preservare il futuro, una scelta di civiltà. Altro cemento sulle coste non vuol dire turismo, significa solo degrado ambientale e perdita di attrattiva». Il Grig si prepara a contrastare il disegno della Giunta con «tutte le necessarie azioni».

Anche il Wwf nazionale chiede «un cambio di passo nella gestione del territorio» che favorisca « l’adattamento ai cambiamenti climatici». Da qui la proposta del Wwf per “Riqualificare l’Italia” dove si «riafferma la necessità di una gestione del dissesto idrogeologico a livello di bacino idrografico e per avviare progetti di mitigazione del rischio idrogeologico e di tutela della natura e della biodiversità».

«Si stanno toccando con mano gli effetti della fragilità di un territorio mal gestito e governato per quanto riguarda l'assetto idrogeologico - dice la geologa Laura Cadeddu, referente per la Sardegna della Società italiana di geologia ambientale -. Complessivamente l'occupazione di suolo, l'espansione urbanistica e le opere idrauliche realizzate non sono state attuate secondo una corretta pianificazione geologica, elemento ancora mancante o fortemente carente nella cultura e nei tavoli decisionali».

Secondo i geologi sono «prioritari gli interventi di mitigazione del rischio accompagnati però da una corretta pianificazione atta a scongiurare l'incremento della pericolosità idrogeologica».



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