La Nuova Sardegna

«Basta con le colate di cemento»

«Basta con le colate di cemento»

Le associazioni ambientaliste affilano le armi: «Ricorreremo in tutte le sedi»

10 dicembre 2020
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CAGLIARI. Sotto l’albero di Natale l’assessore all’urbanistica, Quirico Sanna, potrebbe trovare anche molti mattoni e il modellino di una betoniera. «Saranno questi i nostri regali polemici, oltre a un sacco di carbone, per chi vuole distruggere la Sardegna». Lo hanno annunciato gli ambientalisti rivolgendosi a chi per loro è «il padre di un Piano casa incostituzionale come mai s’era visto prima». A parte i possibili doni Legambiente, Wwf, Italia Nostra, Lipu e Fai hanno detto anche altro: «Se la giunta Solinas non si dovesse fermare prima e se il Governo non dovesse impugnare la legge, siamo pronti a ricorrere alla Commissione europea, perché attivi una procedura di infrazione per quello che consideriamo un attacco sconsiderato e illegittimo all’ambiente».

Le contestazioni. Della bozza in attesa di entrare in Consiglio regionale, intorno al 21 dicembre, gli ambientalisti non hanno salvato neanche un articolo. Vincenzo Tiana di Legambiente è stato perentorio: «La maggioranza di centrodestra vuole aggirare tutti i vincoli, compreso il Piano paesaggistico regionale. Ritorneranno le betoniere persino nei 300 metri dal mare, con i bonus destinati addirittura alle seconde case. È assurdo», Per Maria Paola Morittu di Italia Nostra: «Tutti i sardi devono dire no a una legge destinata a devastare non solo le coste, ma anche l’agro con le case costruite in un solo ettaro e senza essere neanche agricoltori professionisti. Oppure scatenerà un’incredibile compravendita di cubature nelle lottizzazioni. È un Piano casa davvero indecente: trasforma la straordinarietà in normalità». Secondo Simona Serusi del Wwf «è evidente l’incompetenza di chi oggi amministra la Sardegna», perché «va contro tutte le ultime direttive europee, compreso il Recovery plan, che sono a favore di un’economia sostenibile in cui non è certo ammesso un nuovo consumo del suolo». Graziano Bullegas di Italia Nostra ha aggiunto: «Faremo tutto il possibile per fermare una legge che autorizza addirittura la trasformazione dei seminterrati, da sempre una trappola, in abitazioni». Marta Battaglia di Legambiente ha concluso: «Basta con il cemento, come abbiamo scritto nei i cartelloni. Difendiamo insieme la Sardegna da questo ennesimo attacco».

No di Copagri. Contro le costruzioni in campagna s’è schierata anche Copagri. «Non abbiamo bisogno – scrivono Ignazio e Pietro Tandeddu Cirronis - di dissipare altro suolo. La terra serve a dare garanzie di sicurezza alimentare e occorre sfuggire alla vecchia logica dell’aumentiamo i metri cubi. Abbiamo bisogno invece di una legge urbanistica chiara e propositiva, non certo del cemento dovunque».(ua)

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