La Nuova Sardegna

Contrattacco al Covid: «Ecco i primi successi»

di Roberto Petretto
Contrattacco al Covid: «Ecco i primi successi»

Dopo venti giorni raggiunti 658 posti letto, 80 in intensiva

13 dicembre 2020
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SASSARI. A metà strada di quel cammino di 40 giorni che avrebbe dovuto normalizzare la situazione del sistema sanitario sardo scosso dalla seconda ondata della pandemia, la Regione traccia un bilancio di ciò che è stato fatto e di ciò che rimane da fare. Con una serie di numeri l’assessorato alla Sanità vuole far capire che la situazione, pur ancora lontana dalla normalità, sembra essere uscita dal panico di qualche settimana fa. O, meglio, di 20 giorni fa. «Il piano è stato attuato al 75 per cento».

Le cifre. Si è cercato di riorganizza e potenziare laddove ce n’era più bisogno: «La rimodulazione dei posti letto Covid-19 ha portato in tre settimane a un loro incremento del 68% negli ospedali pubblici», spiega un documento della Regione. Così, da una situazione di partenza di 392 posti letto effettivi «si è giunti a 658. Un numero superiore al target di 545 posti letto fissato a quaranta giorni». In metà del tempo previsto, dunque, sarebbe stato superato il traguardo fissato all’inizio della riorganizzazione. «Se si aggiungono i 100 posti letto delle strutture private - puntualizza la Regione -, la situazione attuale registra 80 posti letto dedicati ai pazienti Covid di terapia intensiva (66 nelle strutture pubbliche e 14 in quelle private), 77 di semintensiva (49 e 28) e 601 posti in area medica (543 e 58).

Il potenziamento è avvenuto un po’ ovunque: «A Cagliari c’è stato l’intervento più massiccio con la riconversione di Marino e Binaghi - dice il commissario dell’Ares-Ats, Massimo Temussi -. La situazione è sicuramente migliorata, non c’è dubbio. Il meccanismo sta funzionando. A Cagliari non ci sono più file, pur con due pronto soccorso in meno. Dobbiamo migliorare da altre parti. A Oristano c’è assoluta necessità di intervenire. Lo stiamo facendo potenziando a Bosa, Ghilarza e lo stesso San Martino. I percorsi vanno distinti, come abbiamo fatto a Cagliari: al Brotzu e Aou non c’è più un positivo. E anche su Nuoro stiamo per intervenire con misure importanti, separazione dei pronto soccorso e apertura del piano zero. Le cose vanno meglio, ma è vietato abbassare l’attenzione».

«Il piano predisposto dalla Regione – dice l’assessore della Sanità, Mario Nieddu – ha focalizzato gli interventi su diverse aree su cui abbiamo lavorato e stiamo lavorando per risolvere le criticità e rafforzare l’intero sistema attraverso un potenziamento a 360 gradi».

Come era stato preannunciato, è stato avviato «un incremento importante del personale sanitario in servizio, sul territorio e negli ospedali, e sono state adottate soluzioni come l’attivazione dei covid-hotel, per la gestione dei pazienti che non necessitano più di cure ospedaliere, per allentare la pressione sulle nostre strutture».

La battaglia continua. Le circa 630 assunzioni di personale fatte sinora includono medici e operatori. Perché questa battaglia non è vinta e non è conclusa. Parte delle risorse disponibili è stata impiegata nel potenziamento delle dotazioni. «Le risorse attivate, oltre ai 2 milioni di test antigenici rapidi per la campagna di screening di massa - spiega ancora la Regione -, comprendono 12.500 saturimetri, 9 strumenti per test molecolari rapidi, 4 strumenti per indagine biologica molecolare, 150 letti di degenza e terapia intensiva, 200 monitor multiparametrici per degenze ordinarie semintensive e intensive, 200 pompe per farmaci e nutrizione, 50 elettrocardiografi, 15 defibrillatori, 4 emogasanalizzatori e 3 centrali di monitoraggio».

In questi 20 giorni è stata cercata la collaborazione tra istituzioni, associazioni, organizzazioni: «Sono state avviati importanti accordi - dice ancora Nieddu -: con Esercito (4 postazioni fisse e 1 postazione mobile), Protezione civile (fornitura di 25 mila test antigenici rapidi ai medici di medicina generale); Croce Rossa (personale sanitario per l’ospedale da campo di Nuoro). Fra le misure messe in campo, anche l’attivazione dell’Rsa Covid a Macomer da 40 posti letto».

Avanti veloci. «Andiamo avanti più velocemente del previsto – dice il presidente, Christian Solinas – grazie ad un massiccio lavoro di pianificazione che sta dando risultati concreti nella gestione dell’emergenza. Proseguiamo sulla strada tracciata sin dall’inizio, con un’impostazione modulare che punta all’efficienza del nostro sistema sanitario e all’efficacia delle risposte alle necessità di cure e assistenza dei cittadini. La macchina regionale è al lavoro per risolvere tutte le criticità con un unico obiettivo: sconfiggere il virus e garantire la salute dei sardi».

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