La Nuova Sardegna

La Befana porta vaccini in arrivo i primi 33mila

di Umberto Aime
La Befana porta vaccini in arrivo i primi 33mila

Saranno somministrati al personale sanitario che comunicherà l’adesione Poi ci sarà una seconda dotazione più abbondante per il richiamo e le Rsa

17 dicembre 2020
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CAGLIARI. La fornitura dell’atteso vaccino Pfizer è stata cristallizzata in un numero certo: 33.801. Saranno queste le prime dosi anti Covid che la multinazionale americana invierà in Sardegna. Arriveranno all’indomani della Befana. Dopo qualche giorno cominceranno a essere immunizzati medici e infermieri. La data del simbolico «Vax-day» europeo, sarà decisa insieme dai 27 Stati, dovrebbe essere all’interno della finestra 10-15 gennaio. Poi, intorno alla fine dello stesso mese, dalla Pfizer arriverà una seconda fornitura. Stando alla tabella di marcia del commissario nazionale Domenico Arcuri, la Sardegna dovrebbe ricevere altre 35-36mila fiale. Che in parte saranno utilizzate per la dose di richiamo – destinata quindi ai 33.801 sardi vaccinati nella prima fase – e in parte distribuite nelle residenze sanitarie. È proprio dagli anziani, considerata da sempre una delle categorie più fragili, che comincerà la campagna su larga scala. Anche se poi il «Vax day» di massa scatterà solo intorno a marzo o aprile, quando arriveranno anche i vaccini della casa farmaceutica Moderna, per essere completato entro il 2021.

Il via libera. Nelle ultime 24 ore l’Ufficio del commissario e le Regioni hanno definito il programma. All’inizio della riunione Arcuri ha fatto sapere di un taglio, intorno al 10 per cento, rispetto alle richieste dei 20 assessorati alla sanità. E infatti alla Sardegna sono stati assegnati sin da subito 3.755 vaccini in meno rispetto agli oltre 37mila ipotizzati. Perché il taglio? Arcuri lo ha spiegato così: «Per diversi motivi non tutto il personale sanitario si vaccinerà e quindi ci siamo tenuti più bassi rispetto alle previsioni». Alla fine la Sardegna riceverà, con la prima fornitura, l’1,8 per cento del carico nazionale, quantificato in un milione e 833mila dosi.

L’adesione. Per medici e infermieri, la procedura non cambierà neanche in futuro, l’adesione alla vaccinazione sarà libera e volontaria. Dovrà essere però formalizzata entro le ore 18 di venerdì 18 dicembre, anche se la scadenza dovrebbe forse slittare di un giorno. In sostanza, nelle prossime 24 ore, o 48, il campione individuato dovrà esprimere il cosiddetto assenso consenso. Come lo farà? Di sicuro online su un portale che dovrebbe essere attivato dall’Ufficio del commissario in collaborazione con le Regioni. La piattaforma, in ogni caso, rimarrà accessibile fino al 31 dicembre, con la precisazione, però, che prima «saranno effettuate le vaccinazioni di quanti avranno manifestato l’adesione entro il 18 o 19 dicembre».

Il censimento. Stabilito il numero certo, spetterà a ciascuna Regione organizzare i punti di vaccinazione negli ospedali. In Sardegna dovrebbero essere almeno uno per Provincia e quindi Sassari, Nuoro, Oristano e nell’area della Città metropolitana di Cagliari. Anche se è possibile che da qui a gennaio possano raddoppiare e molto dipenderà da quanti saranno i depositi regionali delle dosi Pfizer, che dovranno essere conservate a meno 80 gradi nei congelatori. «Ogni presidio comunque dovrà essere in condizione di vaccinare almeno 2mila persone al giorno in massimo due settimane», è scritto nel Piano nazionale. Quando scatterà poi la seconda fase, nelle residenze per gli anziani, «le dosi arriveranno a bordo di unità mobili».

Libretto di istruzioni. Oggi o domani il commissario Arcuri invierà alle Regioni l’ultima versione del libretto di istruzioni per il vaccino ed entro la settimana tutte le prescrizioni sulla somministrazione del Pfizer. Alla fine dell’ultimo vertice in teleconferenza, il commissario ha domandato alle Regioni: «Noi siamo pronti, voi?». La risposta è stata un sì deciso anche da parte dell’assessore alla sanità Mario Nieddu. «Il nostro Piano – le sue parole – è stato vistato dal ministero della salute e quindi, come speriamo, dovrebbe andare tutto bene da metà gennaio in poi».

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