La Nuova Sardegna

Covid, Solinas rilancia la proposta dell’estate scorsa: «Su chi arriva controlli obbligatori»

di Roberto Petretto
Covid, Solinas rilancia la proposta dell’estate scorsa: «Su chi arriva controlli obbligatori»

La situazione è cambiata: «C’è una diversa consapevolezza»

23 dicembre 2020
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SASSARI. Come accade per certi amori, ci sono idee che fanno dei giri immensi e poi ritornano: Christian Solinas non abbandona la sua proposta estiva di controlli obbligatori per chi arriva in Sardegna. Anzi, rilancia e trova un accreditato alleato proprio in Andrea Crisanti. Riportare la Sardegna alla condizione di isola “Covid free” è un obiettivo ambizioso. Ma ancora più ambizioso è l’obiettivo di mantenere stabilmente questa condizione.

Consolidare il risultato. Lo chiamano “consolidamento del risultato” e per raggiungerlo, secondo la Regione e anche secondo il professore ordinario di microbiologia all'Università di Padova, sarà necessario rispettare tre requisiti: “responsabilità sociale nei comportamenti”, “forte coinvolgimento sociale dei Comuni e dei medici di medicina generale (e altri servizi sanitari) nel rapido tamponamento, nell’isolamento e nel rapido tracciamento più ampio dei possibili contatti dei casi sporadici”, ma soprattutto “test obbligatorio in ingresso (pre-partenza o all’arrivo in Sardegna in tutti i porti e aeroporti dell’isola”. Mantenere la Sardegna in salute dipenderà quindi dalla capacità di potenziare e migliorare la risposta sul territorio (anche grazie a comportamenti più responsabili dei singoli) e dalla possibilità di filtrare gli accessi nell’isola, impendendo l’arrivo di nuovi contagiati.

Situazione cambiata. Rispetto alla scorsa estate la situazione complessiva è cambiata e non poco. Il virus circola come a inizio pandemia e forse ancora di più. Ci sono però condizioni di contorno nuove: innanzitutto l’accesso ai test è molto più facile e economico. Mentre a giugno era difficile trovare un laboratorio nel quale sottoporsi a un esame (molecolare, antigenico o sierologico), ora questo problema è superato e così non ci sarebbe una delle obiezioni più ricorrenti di inizio estate: «Dove posso fare il test?».

I vaccini. L’altra variabile, legata al progredire della scienza e della ricerca, è quella della somministrazione dei vaccini. «Il vaccino e la campagna di test sono due cose che vanno in sinergia - ha detto il professor Crisanti -. Ci sono paesi nel mondo, come Vietnam, Corea del Sud, Nuova Zelanda, che sono in una situazione nella quale possono aspettare il vaccino e non avere la fretta di programmare una cosa di corsa».

Una situazione analoga a quella che la Sardegna potrebbe avere tra 5-6 mesi: «Dopo questa attività di screening - ha ribadito Crisanti - la vaccinazione diventa fondamentale perché permette la prevenzione a lungo termine e la gestione dei flussi. Si può pensare di far venire in Sardegna o persone vaccinate o persone che sono state testate negative. Ma questo aspetto dovrà essere negoziato politicamente, credo sia prematuro parlarne».

Un invito a nozze per il presidente Solinas, che ha ricordato quanto si sia battuto per avere i test obbligatori in estate: «Ora però c’è una consapevolezza differente. Mi pare ci sia la volontà di trovare soluzioni che consentano di mantenere risultati ottenuti».

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