La Nuova Sardegna

Piano casa, maratona al via malumori nel centrodestra

Piano casa, maratona al via malumori nel centrodestra

Voto finale atteso domani. Cocciu contro lo stop al bonus nei 300 metri

29 dicembre 2020
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CAGLIARI. La maratona sul Piano casa è cominciata: durerà fino a domani. Salvo colpi di scena, impensabili per ora, fra non molto il centrodestra approverà l’ultima bozza, compresi gli emendamenti volanti presentati dalla Giunta. È la bozza che non caricherebbe altro cemento sui 300 metri dal mare, mentre oltre, nelle campagne e in città, i bonus ci saranno e saranno più abbondanti rispetto agli ultimi cinque rinnovi consecutivi dello stesso Piano. Anche se il capogruppo di Forza Italia, Angelo Cocciu, ha soffiato sul fuoco delle polemiche interne al centrodestra: «Purtroppo la mia maggioranza s’è fatta condizionare da qualche radical chic in circolazione. Alla fine, in corsa, abbiamo fatto un’infinità di passi indietro. Però qualcuno di questi, almeno nei 300 metri, lo avrei evitato». Ma ormai il dado è tratto.

Blocchi contro. «Abbiamo trovato il giusto equilibrio fra sviluppo e tutela, fra recupero e rilancio», ha detto la maggioranza, tenendosi comunque alla larga dalle bizze interne. Però, nonostante le correzioni dell’ultim’ora, volute dal governatore Solinas, i partiti di opposizione non hanno cambiato idea: «È una legge trucco. Parla di edilizia, ma stravolge l’urbanistica». Lo scontro andrà avanti su questi toni, molto accesi, fino alla conta decisiva. Il centrodestra parte con un vantaggio siderale: ha 14 voti in più. L’unica possibilità di ribaltone, quindi, potrebbe esserci in differita, ma solo se il Governo dovesse mettersi di traverso.

Relazioni contro. Da una parte s’è schierato il presidente della commissione urbanistica, Giuseppe Talanas, Forza Italia, favorevole. Dall’altra Valter Piscedda, Pd, contrario. Il primo ha detto: «Riqualificare, razionalizzare e migliorare la qualità architettonica. Sono questi gli unici pilastri del nostro Piano. Cementificare non c’è e soprattutto non ci appartiene. È per questo che respingiamo le accuse scatenate dall’immancabile blocco del no ideologico a tutto. Noi, invece, stiamo per consegnare ai sardi una legge chiara e semplice. O meglio, liberale». Piscedda ha replicato: «Stavolta l’ennesimo Piano casa sarà un salto nel vuoto dalle conseguenze disastrose nelle coste, nei centri storici e in campagna. Addirittura sugli abusi edilizi potranno essere calcolati i bonus. Altro che certezza del diritto, è una legge confusa e inapplicabile. Sarà impugnata per come tratta il Piano paesaggistico. Sì, siamo di fronte a un attacco brutale e incostituzionale all’ambiente».

Lo scontro. Diciotto gli interventi a favore, compreso quello dell’assessore all’urbanistica Quirico Sanna, e 17 contro. Il portavoce della Giunta ha detto: «Con questi articoli manteniamo la promessa fatta 22 mesi fa ai sardi e siccome abbiamo vinto, ecco il nostro Piano casa tutt’altro che devastante. È frutto del buon senso. Attenzione, non è una legge urbanistica, ma la navicella necessaria per poi discutere, il più presto possibile, la vera pianificazione del territorio nel pieno rispetto della nostra terra e in nome dello sviluppo armonico di cui abbiamo bisogno». Poi i contrari. I Progressisti sono scesi in campo con Maria Laura Orru, Laura Caddeo, Gianfranco Satta, Antonio Piu, Diego Loi, Gianfraco Satta, Massimo Zedda e Francesco Agus: «Siete fuori dalla storia e complici dei lobbisti del cemento», la sintesi. Il Pd ha schierato Roberto Deriu, Rossella Pinna, Salvatore Corrias, Giuseppe Meloni e Gianfranco Ganau: «La deregulation urbanistica è servita. Scatenerete un contenzioso giuridico senza precedenti». Leu e i 5 stelle hanno parlato per voce di Eugenio Lai, Roberto Li Gioi e Michele Ciusa: «Usate il grimaldello dell’edilizia per scatenare un finimondo». Infine i favorevoli. Il capogruppo del Psd’Az, Franco Mula, ha detto: «È un testo condiviso. Non abbiamo subito ordini calati dall’alto». Lo stesso concetto è stato ribadito dai sardisti Giovanni Satta ed Elena Fancello. Fdi s’è schierata con Fausto Piga e Francesco Mura: «Dopo anni di vincoli, diamo spazio a interessi legittimi». Oltre a Cocciu, per Fi ha parlato Emanuele Cera: «Nessuna deroga alle regole. È una legge giusta e opportuna». I Riformatori, con Alfonso Marras, Aldo Salaris e Giovanni Antonio Satta, hanno aggiunto: «È un testo equilibrato e ragionato». Il gruppo Udc-Cambiamo, con Antonello Peru e Pietro Moro, ha sottolineato: «Non ci sarà consumo del suolo. Basta con i fantasmi» La Lega, con Dario Giagoni, Ignazio Manca e Michele Ennas, ha sparato al bersaglio grosso: «Altro che legge sbagliata. Noi del centrodestra realizziamo quello che il centrosinistra non è riuscito a fare in passato perché era diviso. Noi, invece, siamo compatti», a parte qualche malumore. Oggi sarà il giorno degli emendamenti: sono oltre 800. (ua)

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