La Nuova Sardegna

«Grazie a quei genitori per la vita donata a Giulia»

Gianni Bazzoni
«Grazie a quei genitori per la vita donata a Giulia»

Un anno fa espiantati gli organi di Valentina Sanna morta di meningite. Oggi la commovente lettera del nonno della ragazza che ha ricevuto i polmoni

07 gennaio 2021
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SASSARI. Per i malati di fibrosi cistica la salvezza può arrivare con il trapianto di polmone, un evento che passa per le liste di attesa (dove la mortalità in Italia è del 10 per cento). In quella lista fino a un anno fa c’era anche Giulia, 17 anni compiuti da poco: una storia fatta di sofferenze, di sogni mancati e di delusioni (anche quella di un intervento annullato perchè gli organi non erano compatibili). Un anno fa la ragazzina ha ricevuto un dono, il più importante: quello della vita. È arrivato da Sassari, dove il 2020 si è aperto con una tragedia: la morte di Valentina Sanna, 14 anni, promessa della danza stroncata da una rara forma di meningite il giorno di Capodanno. I suoi genitori Alberto e Paola, segnati da un dolore profondo avevano deciso senza esitazione per la donazione degli organi. Così hanno alimentato la speranza, valorizzato quella formula umana che spinge a immaginare una sorta di continuità e immaginare che si può andare oltre la morte con un gesto di solidarietà forte e che non lascia troppo tempo per pensare.

Valentina e Giulia, quasi coetanee, una grande passione per la danza. Un incontro solo casuale, una vita che si spegne e l’altra che continua perchè chi resta ha voluto così. Perchè Valentina era «una talentuosa danzatrice, un angelo e un dono prezioso» e non poteva spegnersi la luce per sempre quel freddo giorno di un anno fa.

Dal silenzio e dal riserbo di quel gesto, oggi viene fuori un grazie che arriva da un angolo d’Italia. Il nonno di Giulia, Eugenio, ha aspettato un anno intero prima di prendere l’iniziativa. «Entro in punta di piedi – dice – e lo faccio oggi che la mia nipotina dopo il trapianto dei polmoni sta bene. Lo faccio con le lacrime agli occhi, con un sentimento di gioia per la mia bimba e di sofferenza perchè penso al dolore mai colmabile di quei genitori che hanno perso una figlia. Ecco, io credo che a loro possa fare piacere sapere che quel dono che hanno fatto è vita. Vita che continua».

Giulia è nata nel 2003, i primi 12 mesi sono stati un calvario dopo la diagnosi della malattia: ricoveri continui, due passaggi in rianimazione. «Lentamente abbiamo provato a immaginare una esistenza quasi normale - racconta nonno Eugenio – e Giulia ha cominciato a frequentare la scuola con profitto. A sette anni ha cominciato a dare spazio al suo sogno, la danza. Prima la classica, poi moderna e hip hop che ha praticato fino alla terza media. Poi l’aggravarsi della malattia l’ha costretta a smettere. E nel 2017 è stata inserita nella lista d’attesa per il trapianto dei polmoni. Due anni dopo la prima occasione mancata. Il primo gennaio 2020 quella chiamata dal centro trapianti per comunicare l’ opportunità...».

E nonno Eugenio racconta con le lacrime agli occhi «del grande cuore dei familiari della ragazza di 14 anni di Sassari. Hanno avuto la forza in un momento così doloroso di donare la vita a mia nipote. A loro voglio dire mille volte grazie, per sempre. Che Dio li protegga». Un pensiero a distanza, un messaggio di speranza e di amore per Valentina ricordata anche dalla Royal Albert Hall di Londra (la prestigiosa istituzione dove si era esibita poco prima della morte). I genitori avevano detto: «Valentina è stata fondamentale per la nostra vita familiare. Un essere umano veramente bello. Istituiremo un ente di beneficenza nella sua memoria per aiutare gli aspiranti ballerini classici a realizzare i loro sogni senza dimenticare i valori di rispetto, amore, impegno ed eleganza che Valentina ha tanto amato».

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