La Nuova Sardegna

Una lettera al padre morto nella bottiglia spiaggiata all'Asinara

Gavino Masia
Una lettera al padre morto nella bottiglia spiaggiata all'Asinara

Lanciata nel mare del Golfo del Leone è arrivata sino alle coste dell’isola parco. Dentro, un messaggio struggente: «Spero che anche da lassù tu sia fiero di me»

10 gennaio 2021
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SASSARI. Il mito del messaggio nella bottiglia lanciato in mare vive e si rinnova ancora oggi, ed è una piccola e tenera sorpresa apparsa nel mare “di fuori” del Parco nazionale dell’Asinara. Una bottiglia si è spiaggiata nell’insenatura di Stretti, con all’interno un messaggio scritto in francese proveniente dalla costa marsigliese. Un foglio di carta elegante, scritto da una figlia – assicurano dal parco – al padre scomparso di recente, dove dichiara con tanta semplicità il suo amore infinito. «Padre mio, un pensiero per te. Spero che da lassù tu sia fiero di me. Non passa neanche un giorno senza che i miei pensieri vadano verso di te. Spero talmente tanto che sia in pace e che riesca a leggere queste parole. Sappi che ci manchi, insieme a tuo nipotino ti amiamo all’infinito e oltre». Questa piccola ma toccante testimonianza fa parte del materiale selezionato dal progetto “Clean Sea Life” che il Parco ha esposto in una mostra permanente nei locali dell’isola dell’Asinara. Una dichiarazione struggente affidata ad una bottiglia lanciata tra le onde, che ha poi “navigato” per tante miglia e chissà quanto tempo, prima di approdare fino alle coste dell’isola parco. L’amore verso il genitore, il ricordo ancora vivo e forte verso chi non c’è più è nella parole che la donna ha affidato all’oggetto di vetro. Ma anche il desiderio di poter esprimere i suoi pensieri, attraverso le frasi della lettera, per condividerli con il padre.

Corsi e ricorsi della storia raccontano che il primo messaggio in bottiglia fu spedito dal filosofo greco Teofrasto, intorno al 310 a.C., per provare che il mar Mediterraneo fosse formato dall’afflusso delle acque dell’Atlantico. Nel XVI secolo la flotta britannica comunicava invece alla Regina Elisabetta I informazioni segrete sulle posizioni nemiche attraverso messaggi “imbottigliati” e lanciati in mare. Sulle bottiglie ritrovate in mare hanno scritto anche autori come Edgar Allan Poe, creato sceneggiature cinematografiche (Le parole che non ti ho detto) e prodotto un successo discografico mondiale dei Police. Ma dalla poesia èsi passa alla dura realtà molto in fretta, perché la bottiglia partita dalla Francia è l’unico capitolo romantico di ciò che generalmente si spiaggia all’Asinara, come i dischetti di plastica che anni fa hanno invaso le coste. «Il fenomeno ha avuto ripercussioni sull’ambiente marino – dice il direttore del Parco e responsabile scientifico del progetto, Vittorio Gazale –. Alcuni dischetti sono stati rinvenuti negli stomaci delle tartarughe marine Caretta caretta».

Si parlerà del progetto Clean Sea Life e del fenomeno dei dischetti, assicura la commissaria del Parco Gabriele Scanu, anche a Striscia la notizia, su Canale 5: «Il successo dell’iniziativa – conclude – è legata al fatto di essere riusciti a coinvolgere tantissime persone (studenti, docenti, pescatori, operatori diving, diportisti, amanti del mare) in azioni semplici come quelle di evitare di gettare rifiuti in mare».

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