La Nuova Sardegna

Vaccini ancora in ritardo l’isola rischia la frenata

di Alessandro Pirina
Vaccini ancora in ritardo l’isola rischia la frenata

Le 16mila dosi attese oggi arriveranno mercoledì. Sardegna a metà classifica

11 gennaio 2021
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. L’isola non è più in coda nella classifica dei vaccini. Anzi, nelle ultime giornate c’è stata una accelerata che ha portato la Sardegna a metà graduatoria, ma a distanza ravvicinata dalle regioni più virtuose. E ora, finite le prime due scorte di dosi, è attesa la terza. L’ultima parte delle 33mila fiale destinate all’isola per la somministrazione a operatori socio-sanitari, dipendenti e pazienti di case per anziani, volontari. In totale 16.380 dosi. Ottima notizia, ma la consegna prevista per oggi slitta a domani o ancora più probabilmente a mercoledì. Un ritardo che costringerà la Sardegna a una nuova frenata. Ancora 48 ore di pazienza, dunque, per riprendere la corsa al vaccino. Finora in Sardegna sono state consegnate 19.680 dosi. Di queste, facendo riferimento al dato di ieri, ne erano state somministrate 14.511, pari al 73,7 per cento del totale. La maggior parte a operatori sanitari e sociosanitari, per l’esattezza 12.656. Le altre - dunque 1.855 - a personale non sanitario. In particolare amministrativi che sono esposti ai rischi maggiori. In questi giorni continuerà la somministrazione verso medici e infermieri: da fonti sanitarie si viene a sapere che nelle due categorie sono pochissimi quelli che hanno rifiutato il vaccino. La maggior parte ha scelto la strada verso l’immunizzazione dal Covid.

Il nuovo carico atteso per oggi, dunque, non sarà in Sardegna prima di mercoledì. Le dosi dei vaccini Pfizer che andranno a chiudere la prima tranche iniziata il 27 dicembre in tutta Europa con il Vax Day arriveranno nell’isola attraverso i canali attivati dai ministeri di Difesa e Salute. La precedente partita era stata distribuita in questo modo: 4.800 a testa per la Aou di Sassari e il Brotzu, 1.950 a testa per l’Ats e l’Aou di Cagliari. Le 16.380 in arrivo, invece saranno così assegnate: 3.510 saranno consegnate al Brotzu, 1.170 alla Aou di Cagliari, 1.170 alla Aou di Sassari e 10.530 al Binaghi di Cagliari, ovvero all’Ats, che a sua volta saranno distribuite nei punti di somministrazione: Sassari, Ozieri, Olbia, Nuoro, Lanusei, Oristano, San Gavino Monreale, Carbonia e Cagliari. Una assegnazione in base al numero dei sanitari impegnati come vaccinatori. E dunque in base alla densità della popolazione dei vari territori.

Intanto l’Italia continua a mantenere il primato di primo Stato dell’Unione europea per numero di vaccinati. In 10 giorni oltre 918mila, pari al 68,4 per cento. La regione più virtuosa è l’Umbria all’89,8, seguita dalla Campania, con 60mila vaccini somministrati, pari all’89,5 delle dosi consegnate. Percentuali alte anche per il Veneto (87,9), la Toscana (85,1), la Valle d’Aosta (83,4). La Sardegna è al 73,7, sopra la media nazionale. Leggermente meglio hanno fatto finora l’Emilia Romagna (74,1), la Provincia di Trento (74,1), la Puglia (74,3), il Lazio (75,7), l’Abruzzo (75,9), la Sicilia (78,2), le Marche (79,6). Sotto la Sardegna sono invece, il Molise (65,5), la Basilicata (57,4), il Friuli Venezia Giulia (56,1), la Liguria (55,8), il Piemonte (57,2). In coda la provincia di Bolzano, al 34,8 per cento, seguita dalla Calabria al 41,8. Ma a destare stupore è il terzultimo posto della Lombardia, ferma al 43,1.

In Primo Piano
La sentenza

La Corte Costituzionale cassa le “norme estranee” fra quelle sanitarie che la Regione aveva inserito nella legge di stabilità 2023

Le nostre iniziative