La Nuova Sardegna

Lapia: «Test inaffidabili in Ogliastra»

Lapia: «Test inaffidabili in Ogliastra»

Esposto alla Procura della parlamentare: «Per lo screening spesi 5 milioni»

26 gennaio 2021
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SASSARI. «Cinque milioni di euro per l’acquisto di test rapidi inaffidabili. I dubbi sullo screening “Sardi e sicuri”, voluto dall’assessorato alla Sanità della Regione e dall’Ats, e sugli aspetti controversi della gara devono essere chiariti al più presto dalla magistratura». Lo dichiara la deputata e componente della Commissione affari sociali e sanità, Mara Lapia, che ha presentato un dettagliato esposto alla Procura della Repubblica di Cagliari, con la richiesta di fare luce non solo sulle procedure seguite per individuare la ditta fornitrice ma anche sull’affidabilità dei tamponi antigenici, già utilizzati nello stress test dell’Ogliastra. Per la parlamentare, che ha inviato il documento anche al presidente dell’Anac, Giuseppe Busia, e alla Procura generale sezione Sardegna della Corte dei conti, è opportuno che la magistratura ordinaria valuti la sussistenza di profili penalmente rilevanti in merito all’affidamento da parte dell’Ats alla Pikdare Spa, e quella contabile accerti l’eventuale danno erariale. «Nella gara – sottolinea Lapia – questa ditta non è il fornitore che ha proposto il costo del test al prezzo più basso, ma risulta al quinto posto per convenienza economica. Questo ha duplicato la spesa complessiva di Ats rispetto a quanto sarebbe accaduto accettando la fornitura della ditta che ha presentato l’offerta più conveniente, che è anche la prima classificata del bando: la Lume Import Srl. Quest’ultima, infatti, proponeva un costo unitario del test di 1,29 euro a fronte dei 2,45 degli affidataria. Neanche la quantità di materiale che la ditta avrebbe reso disponibile settimanalmente, motivazione addotta per affidare la gara, parrebbe fondata: «Si tratta 33.400 test per la Lume contro i 150mila della Pikdare. Tuttavia quest’ultima fornitura settimanale presenta una sovrabbondanza rispetto alle reali possibilità di attuazione dello screening. Ad oggi, su un milione di test rapidi acquistati, ne sono stati eseguiti circa 40mila. Per il prossimo intervento, previsto nel territorio del Marghine il 6 e 7 febbraio 2021, ne verranno utilizzati circa 30mila – osserva ancora la deputata nel ricordare che l’aggiudicazione è avvenuta in mancanza di un Piano di screening approvato da Regione o Ats o di un atto del Comitato tecnico scientifico che ne motivino la necessità. La parlamentare, inoltre, sottolinea la scarsa qualità dei test, tanto che nelle scorse settimane le autorità sanitarie francesi ne hanno bandito l’utilizzo: «In Ogliastra – aggiunge –, nell’unico intervento di screening finora effettuato, risulterebbe che dei 31 soggetti positivi individuati con il test rapido antigenico a Tertenia, ben 29 siano poi risultati negativi al test molecolare. E l’inaffidabilità di questi test è tanto alta per i falsi positivi quanto per i falsi negativi, i quali dunque, convinti di non avere il Covid, possono più facilmente trasmetterlo». Lapia porta all’attenzione della Procura anche il ruolo del coordinatore scientifico del progetto, il microbiologo e docente universitario, Andrea Crisanti. «Non è dato sapere a che titolo il professor Crisanti coordini la campagna di screening in Sardegna. Il suo ruolo nel piano di monitoraggio è solo l’ultimo controverso aspetto di una vicenda poco chiara. Per questo ho presentato l’esposto in Procura: i sardi hanno il diritto di sapere la verità sui tanti soldi pubblici spesi».



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