La Nuova Sardegna

I 130 anni della Nuova Sardegna, grandi firme per il libro in edicola dal 3 febbraio

Domenica 9 agosto 1891 esce il primo numero della Nuova Sardegna
Domenica 9 agosto 1891 esce il primo numero della Nuova Sardegna

A luglio un volume con i racconti dei più famosi scrittori sardi. In settembre a Sassari un convegno con le migliori menti dell’isola. In ottobre un supplemento sulle aziende sarde più rappresentative

30 gennaio 2021
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La Nuova Sardegna festeggerà il suo compleanno il 9 agosto, ma siamo già abbondantemente dentro il 130° anno di vita del giornale ed è tempo di cominciare le celebrazioni. Pubblicata per la prima volta come settimanale nel 1891, La Nuova esce in edizione quotidiana a partire dal 17 marzo 1892. Vede finire un secolo, ne vive un altro durante il quale si deve fermare vent’anni per i soprusi del regime fascista, entra nel terzo millennio forte della sua tradizione cartacea ma pronta a lanciarsi nell’avventura di internet. Nel 2021 raggiunge ogni giorno centinaia di migliaia di lettori divisi tra il giornale, il sito web e le nostre pagine sui social network.

Ma come sono stati per i sardi questi 130 anni con La Nuova Sardegna? La risposta arriva dalla prima grande iniziativa del giornale per festeggiare lo storico compleanno e arricchire l’offerta ai lettori. Da mercoledì prossimo, 3 febbraio, sarà in edicola (a 12,50 euro più il prezzo del quotidiano) il libro realizzato per l’occasione dal nostro editore DBInformation, e che si intitola proprio “130 anni con La Nuova Sardegna”. Dodici firme prestigiose, precedute dalla prefazione del direttore della Nuova, Antonio Di Rosa, raccontano e analizzano centotrent’anni di eventi e cambiamenti di un giornale che ha accompagnato la vita della Sardegna, sempre dalla parte dei cittadini. Anche oggi. Più che mai oggi. E sicuramente anche in futuro.

Si parte con il capitolo dedicato alla vita culturale nell’isola: “Breve, e probabilmente incompleto, repertorio degli esordi letterari sardi” di Marcello Fois, da “De profundis” di Salvatore Satta a “Naccheràs” di Ilenia Zedda. Quando si parla di Sardegna non si può dimenticare il fondamentale apporto dato dai politici isolani all’Italia, con due presidenti della Repubblica e tante altre personalità di spicco: di questo parla il giornalista Pasquale Chessa in “Storia politica della Sardegna”. La crescita dell’isola lungo tre secoli è al centro di “Breve storia economica quantitativa della Sardegna: 1891-2011” di Luca Deidda, docente all’Università di Sassari e commentatore della Nuova. Sulla prima pagina del giornale è spesso presente anche la scrittrice Vanessa Roggeri , che fa il punto su “La condizione femminile in Sardegna dal 1891 a oggi”. Due capitoli li firma Piero Mannironi, ex inviato della Nuova: il primo è dedicato alla gloriosa storia della Brigata Sassari, con uno scritto dell’attuale comandante, il generale Andrea Di Stasio; nel secondo, “Il banditismo e i sequestri di persona”, si rievoca anche quel giorno del 1987 in cui La Nuova Sardegna segnò una svolta nella lotta contro i “ladri di uomini”: il giornale decise di non pubblicare una lettera spedita dagli autori di un sequestro, come si era fatto sino ad allora in nome del diritto-dovere di cronaca. A una risorsa fondamentale per l’isola è dedicato “Storia del turismo”, dell’ex assessore regionale Barbara Argiolas.

Altri due temi centrali nella vita della Sardegna sono affrontati da docenti universitari: Mauro Coni (Cagliari) analizza “Le reti di trasporto e il territorio”, mentre Roberto Furesi e Pietro Pulina (Sassari), entrambi commentatori della Nuova, parlano del “Sistema agro-alimentare: la lezione della storia”. Gli ultimi quattro capitoli sono dedicati ad argomenti più leggeri, ma non per questo meno importanti: “La gastronomia sarda dal 1891”, di Giovanni Fancello, collaboratore del nostro giornale; i due grandi trionfi dello sport sardo: “Dinamo triplete: leggenda biancoblù” e “Il Cagliari di Gigi Riva”, con le firme dei giornalisti della Nuova Andrea Sini e Mario Carta; “Torres: gioie e dolori rossoblù”, di Andrea Sini.

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