La Nuova Sardegna

Revoca delle licenze per l'export delle bombe, la Rwm di Domusnovas annuncia il ricorso

Revoca delle licenze per l'export delle bombe, la Rwm di Domusnovas annuncia il ricorso

«Siamo di fronte ad un provvedimento 'ad aziendam', che di fatto colpisce duramente solo la nostra»

30 gennaio 2021
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CAGLIARI. La fabbrica di Bombe Rwm Italia Spa, con sede legale a Gedi (Brescia) e stabilimento a Domusnovas (Sud Sardegna) - controllata dal gruppo tedesco Rheinmetall - annuncia ricorso contro il governo per la revoca delle licenze di esportazione verso l'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti. «Siamo di fronte ad un provvedimento 'ad aziendam', che di fatto colpisce duramente solo Rwm Italia», dice l'amministratore delegato, Fabio Sgarzi, dopo la notifica ricevuta da UAMA della revoca delle autorizzazioni all'esportazione di bombe d'aereo rilasciate tra il 2016 e il 2018.

«La decisione, arrivata sul filo di lana, in un momento delicato per l'economia del Paese in piena pandemia e con un Governo dimissionario, risulta inaccettabile anche per la strumentalizzazione che se ne sta facendo a fini politici - aggiunge l'Ad -. È inoltre incomprensibile la disparità di trattamento rispetto alle altre aziende italiane del comparto Difesa. Per questo, non può essere scacciato, ad oggi, un cattivo pensiero: bisognava sacrificare RWM Italia per lasciare intoccate le esportazioni delle altre società? In ogni caso, l'interruzione, per la prima volta, di contratti autorizzati da anni, fatta in maniera tale da colpire solo certi prodotti e solo certi Paesi, deve mettere in allarme tutta l'industria della Difesa e non solo: un precedente grave, sintomo di scarsa considerazione degli effetti generali delle decisioni prese, che perciò rischia di minare la credibilità dell'industria nazionale, a tutto vantaggio della concorrenza estera. Insomma, un colpo a un pezzo importante della nostra economia con sicuri riflessi negativi sul resto». «Ora - prosegue Fabio Sgarzi - chi si trova a sopportare le conseguenze di tutto questo, insieme all'azienda, sono le centinaia di lavoratori del territorio e le loro famiglie (nel solo stabilimento di Domusnovas operano 100 operatori diretti, attualmente in Cig e altri 100 indiretti, ndr). Lo Stato ha prima reso possibile la crescita, autorizzando contratti pluriennali, e poi ha annullato tutto, come se niente fosse. E nei diciotto mesi di sospensione il Governo è stato totalmente inerte, non avviando alcuna iniziativa per contenere i gravissimi danni economici e occupazionali derivanti dalle sue decisioni». Ai lavoratori e alle loro famiglie la Rwm assicura che farà «l'impossibile per ottenere l'annullamento di un provvedimento ingiusto e punitivo». (ANSA).

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