La Nuova Sardegna

Ragazzi in lockdown tra alcolici, videogiochi e psicofarmaci

Silvia Sanna
Ragazzi in lockdown tra alcolici, videogiochi e psicofarmaci

Lo studio Espad-Cnr. Cresciuto l'abuso di sostanze illegali come antidoto alla depressione e all'origine di atteggiamenti aggressivi

03 febbraio 2021
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SASSARI. Incollati al pc, a studiare ma anche a chattare e giocare ai videogiochi. Soli e in compagnia di una inquietudine crescente: in preda all’ansia, per via della didattica a distanza e dell’impossibilità di confrontarsi a scuola con i compagni e con i professori, stanchi delle regole e dei contatti vietati. La fotografia degli adolescenti in lockdown è quella di una generazione che non sta vivendo la sua vita e si sente in trappola. E per questo, privata della abitudini valvole di sfogo – le uscite con gli amici, lo sport, la discoteca – ne cerca altre quasi sempre più pesanti: come la droga, l’alcol e anche gli psicofarmaci. Con almeno due conseguenze evidenti: l’aggressività crescente nei confronti dei propri familiari ma anche degli estranei e lo scarso rendimento a scuola. In Sardegna, dove un residente su 4 esagera con l’alcol, tra i minorenni è diffusissima la moda del binge drinking: bere almeno sei unità di alcol di qualsiasi tipo in un ristretto lasso di tempo. Con l'obiettivo di raggiungere il prima possibile uno stato di ubriachezza tale da perdere il controllo, in molti casi svenire. Un’abbuffata alcolica non più limitata al sabato sera ed estremamente di moda nella fascia d’età tra i 15 e 19 anni. Con i sardi in vetta alle classifiche nonostante le restrizioni imposte dalla pandemia. Secondo l’ultimo report Espad-Cnr #iorestoacasa 2020 che presenta i risultati dello studio condotto durante il periodo di lockdown sulla popolazione studentesca italiana, i comportamenti a rischio dei ragazzi sono cresciuti moltissimo. E solo il ritorno alla “normalità”, in primis per quanto riguarda la scuola, potrà aiutare a invertire una rotta pericolosa. I dati dicono che poco meno della metà degli studenti ha consumato alcol durante il lockdown e il 16% almeno due volte al mese ha fatto l’abbuffata con il binge drinking: a sorpresa sono soprattutto le studentesse a cercare lo stordimento alcolico. E sempre le ragazze battono i maschi per la costanza: durante l’anno, il 30% degli studenti afferma di consumare bevande alcoliche dalle 3 alle 9 volte e anche in questo caso, le frequenze maggiori riguardano le studentesse. Ma per loro c’è anche un terzo primato ed è questa la novità assoluta figlia del lockdown. Se la pandemia e l’isolamento hanno fatto lievitare l’uso e l’abuso di psicofarmaci, antidepressivi innanzitutto (soprattutto tra la popolazione adulta) a buttare giù pasticche sono anche i minorenni: il 3% di loro ha rivelato di assumerle per dormire e per rilassarsi e di averle avute senza prescrizione medica e anche in questo caso la maggior parte sono ragazze. Anche il capitolo droghe è allarmante: nonostante l’impossibilità (nel lockdown) di uscire di casa e incontrare altre persone abbia reso più complicato procurarsi le sostanze, il 6% degli studenti ha fatto uso di cannabis, soprattutto i ragazzi, e quasi l’1% ha assunto almeno un’altra sostanza illegale a parte la cannabis, come cocaina, eroina, stimolanti o allucinogeni.

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