La Nuova Sardegna

L’isola ritorna in giallo musei chiusi nel weekend

di Alessandro Pirina
L’isola ritorna in giallo musei chiusi nel weekend

Da oggi bar e ristoranti aperti fino alle 18, poi solo asporto e consegna a domicilio L’appello dei siti culturali: «Non lavorare il sabato e la domenica ci penalizza»

08 febbraio 2021
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SASSARI. La zona gialla scatta alle 5 del mattino. Dopo due settimane di purgatorio in fascia arancione la Sardegna non ritorna in paradiso, ma sicuramente si riprende una parvenza di normalità. Da oggi i bar e i ristoranti potranno riaprire al pubblico, ma solo fino alle 18. Da quell’ora infatti saranno possibile solo le consegne a domicilio, mentre ai ristoranti sarà consentito anche l’asporto fino alle 22. Ma con il passaggio in zona gialla sarà possibile anche spostarsi dal Comune di residenza senza avere particolari motivi di lavoro, salute o urgenza. E stop al limite delle due persone da ospitare nelle abitazioni private, anche se l’invito generale resta quello di evitare assembramenti perché l’emergenza non è ancora passata. La libera circolazione però è consentita solo fino alle 22, perché a quell’ora scatta il coprifuoco fino alle 5 del mattino: per potere uscire di casa bisognerà avere validi motivi - i soliti lavoro, salute e urgenza - e portare sempre con sé l’autocertificazione.

Il ritorno in zona gialla permette anche la riapertura di musei e siti archeologici. Da oggi riprenderanno le visite in tutta l’isola. Ma solo dal lunedì al venerdì, perché le regole della zona gialla escludono il weekend. Una beffa per musei e siti, che solitamente ricevono più visitatori il sabato e le domenica. Ma così è stato stabilito e - per ora - non si torna indietro. Ne sanno qualcosa, per esempio, a Torralba. Il Nuraghe Santu Antine da oggi sarà aperto dalle 9 alle 17 (il bookshop fino alle 18) ma solo nei giorni feriali. «Questo ci dispiace perché le giornate in cui lavoriamo di più sono il sabato e la domenica – spiega Maria Grazia Gambella, presidente della cooperativa La Pintadera, che gestisce il sito dal 1991 –. Per la nostra categoria è stato un anno difficile. Chiusi da marzo a fine maggio, a giugno abbiamo lavorato poco o nulla, benino a luglio, benissimo da agosto a ottobre. Quasi esclusivamente con i sardi, che però venivano soprattutto nel weekend. Da novembre, quando siamo diventati zona gialla, le aperture sono state ridotte ai giorni feriali e le visite si sono ridotte notevolmente. Senza contare che per tutto il periodo natalizio siamo stati zona arancione e rossa. Ecco perché mi auguro ci consentano di aprire anche nel weekend. Tutte le visite vengono effettuate nel pieno rispetto delle regole: mascherine e distanziamenti».

Le regole, però, sono nazionali e dunque solo un cambio di rotta del governo - ma difficile che avvenga prima dell’insediamento del nuovo esecutivo a guida Draghi - potrà modificare la normativa. E così, per ora, tutti i musei e i siti dovranno limitare l’apertura a cinque giorni alla settimana. Oggi riaprirà anche il polo nuragico di Barumini, che era chiuso da tre mesi a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia. Dunque, sarà possibile visitare Su Nuraxi, il polo museale di Casa Zapata e il centro Giovanni Lilliu, con visita guidata, dal lunedì al venerdì, in base a quanto previsto dal decreto. «Finalmente possiamo riaprire al pubblico i tesori archeologici e culturali del nostro territorio – dice Emanuele Lilliu presidente della Fondazione Barumini –. Sono stati mesi difficili per tutti, per la Fondazione e i suoi lavoratori ma anche per la diffusione della cultura, vero patrimonio e pilastro della Sardegna e dell’Italia – dice – nonostante questo momento di chiusure e difficoltà, necessarie per frenare la diffusione del contagio, il lavoro della Fondazione non si è mai fermato e nelle prossime settimane verranno svelati importanti progetti e appuntamenti».

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