La Nuova Sardegna

Chiusa in casa e picchiata Salvata dai carabinieri

di Gianni Bazzoni
Chiusa in casa e picchiata Salvata dai carabinieri

Disoccupato algherese finisce in carcere, malmenava da tempo la compagna

10 febbraio 2021
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ALGHERO. Questa volta i carabinieri sono arrivati in tempo. E quando sono andati a prenderlo per eseguire l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, a casa gli hanno trovato anche armi e droga. Solo una cornice rispetto alle accuse più gravi mosse a un disoccupato algherese, poco più che trentenne, quelle di avere sequestrato, maltrattato e picchiato ripetutamente la ex compagna. La donna, madre di una bambina (e che ha altri figli da una precedente relazione) ha avuto il coraggio e la forza di fuggire e di presentarsi al pronto soccorso dell’ospedale di Alghero dove ha trovato rifugio e ha dato l’allarme ai carabinieri della compagnia, ai quali ha fornito una dettagliata denuncia dei fatti accaduti.

E proprio dal primo intervento effettuato in ospedale, sono cominciate le indagini dei militari: gli investigatori hanno atteso che la donna venisse curata e tranquillizzata e poi la hanno accompagnata in caserma dove ha ricevuto tutte le rassicurazioni e ha potuto formalizzare la denuncia.

Una lunga e dettagliata esposizione che poi è stata arricchita da ulteriori particolari a riscontro della testimonianza: in particolare, messaggi sul telefonino cellulare e il racconto di alcune persone informate dei fatti.

Nella denuncia la donna ha sottolineato la gravità della situazione, ha parlato di violenze fisiche e psicologiche continue e che duravano ormai da molto tempo. Una situazione che, però - secondo quanto è trapelato - non era mai stata portata a conoscenza delle forze dell’ordine. Solo l’ultimo episodio - accaduto nel fine settimana - è quello che ha fatto scattare l’allarme e ha consentito ai carabinieri di organizzare una attività che è stata “rapida e precisa” e ha permesso di intervenire in tempo, prima che la situazione potesse degenerare ulteriormente.

«Una azione attivata con l’adozione delle massime cautele e con l’adozione di tutti i protocolli di sicurezza per garantire l’incolumità della donna che ha firmato la denuncia e in attesa delle determinazioni da parte dell’autorità giudiziaria».

La presenza di minori (indirettamente coinvolti nella vicenda) ha richiesto una attenzione massima da parte dei carabinieri. Gli approfondimenti dei militari del nucleo operativo e radiomobile hanno permesso di evidenziare un quadro indiziario “grave e concordante” al punto da giungere - a distanza di pochi giorni - all’ordine di cattura che è stato emesso dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Sassari: l’uomo è stato arrestato e poi trasferito nel carcere di Bancali. Le accuse nei suoi confronti sono pesantissime: sequestro di persona e lesioni aggravate. Secondo quanto emerso dalla prima attività investigativa, avrebbe infatti impedito alla donna di allontanarsi dall’abitazione e per bloccarla non avrebbe esitato a picchiarla procurandole lesioni che sono state successivamente refertate ai medici del Pronto soccorso di Alghero.

Lunedì pomeriggio i carabinieri della compagnia di Alghero sono entrati nell’abitazione dell’indagato, che era stata a lungo tenuta sotto controllo, per procedere all’arresto. E durante la perquisizione sono saltate fuori alcune sorprese che hanno ulteriormente aggravato la posizione del fermato. In camera da letto, infatti, sono state trovate armi e droga. In particolare un machete, un manganello di 50 centimetri e una balestra con cinque frecce. Sotto una poltrona, invece, era stato nascosto un involucro con 100 grammi di marijuana e due bilancini di precisione (secondo i carabinieri la conferma dell’esistenza di una attività di vendita al dettaglio dello stupefacente).

A carico dell’uomo è scattata quindi la denuncia per detenzione illecita di sostanza stupefacente. La questione delle armi è al vaglio dell’autorità giudiziaria. Nelle prossime ore l’arrestato verrà sentito in carcere.

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