La Nuova Sardegna

L’insostenibile ricerca di un corpo “perfetto”

di Laura Piras*
L’insostenibile ricerca di un corpo “perfetto”

Tutti unici e inimitabili, invece si inseguono modelli estetici proposti da influencer e da canoni che rendono tutti uguali

11 febbraio 2021
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L’aspetto fisico di una persona è un po’ come se fosse la sua carta di identità, spesso apprezzata e talvolta oggetto di sprezzanti giudizi. I canoni di bellezza si evolvono di continuo.

Botticelli nei suoi dipinti ha sempre rappresentato come simbolo di femminilità donne formose dai seni prosperosi e i ventri larghi. La principessa Sissi indossava corsetti con stecche di balena che le permettevano di ottenere un vitino di appena trentotto centimetri.

E oggi invece? Che cosa la società dei nostri giorni considera bello e cosa brutto?

Noi giovani dell’era dei social, specie attraverso Instagram, possiamo considerarci le vittime sacrificali di un vero e proprio bombardamento mediatico. “Subiamo” innumerevoli immagini che vengono assorbite dal nostro cervello influendo su quelli che sono i nostri canoni di corpo perfetto, di viso perfetto, di mani perfette, di capelli perfetti e di tanto altro ancora. Tutti siamo alla ricerca del filtro giusto che sia in grado di nascondere dal nostro viso quell’orrendo brufolo premestruale che puntualmente spunta quando meno ce lo aspettiamo. Inseguiamo continuamente la posa perfetta che possa conferire al nostro corpo curve sinuose e piacenti, ma nel momento in cui non pensiamo di essere all’altezza dell’utopistica fisicità verso cui aspiriamo, ci sentiamo intrappolati in un corpo che non ci piace. Ed è proprio qui che nasce quel senso di inadeguatezza che ci rende troppo spesso insicuri di noi stessi se non addirittura terrorizzati dagli occhi giudicanti di una società stereotipata.

Questo triste fenomeno caratterizza soprattutto il mondo adolescenziale, infatti è proprio questa la fase della vita in cui ogni giovane è più che mai coinvolto nella ricerca di una sua identità. Il nostro corpo diventa una terribile prigione, con la differenza che per finirci dentro non serve commettere alcun reato, se non quello di esistere.

Le aziende produttrici di prodotti di bellezza, l’industria del fitness, gli ambulatori di chirurgia plastica, i centri estetici e le SPA, tutti si arricchiscono sulla pelle delle persone che pur di raggiungere i canoni correnti di un corpo perfetto, sborserebbero fior fiore di quattrini. Intanto, nel frattempo che l’industria del “bello” diventa sempre più ricca e potente, le persone si fanno sempre più insicure nell’accettazione del loro aspetto estetico.

Fanno da contraltare a questa realtà le modelle curvy, che ultimamente stanno prendendo sempre più spazio nella scena della moda mondiale. Il loro comportamento è esattamente controcorrente, in quanto trasformano ciò che sarebbe un loro punto di debolezza in un grande punto di forza. Cito infine a titolo di esempio l’episodio che ha coinvolto Armine Harutyunyan, una modella della casa di moda Gucci, la quale ha creato molto scalpore tra l’opinione pubblica, non venendo considerata “abbastanza bella” per sfilare nella passerella di uno dei brand più noti della scena internazionale.

In definitiva, appare chiaro come non si possa limitare il concetto di bellezza ad una taglia o ad un numero scritto sulla bilancia. La bellezza è molto altro e ha infinite sfaccettature. D’altronde, mi sembra riduttivo sminuire il fascino di un individuo facendo riferimento a canoni predefiniti, considerando tra l’altro che non siamo sette miliardi di cloni.

Allora è proprio vero! Per quanto possa essere banale, il mondo è bello proprio perché è vario! Perciò è giusto che ognuno di noi esalti gli aspetti che lo contraddistinguono in quanto ci rendono unici ed inimitabili nel nostro genere.

*Laura frequenta il Liceo Scientifico Marconi di Sassari

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