La Nuova Sardegna

Agguato in campagna ucciso un allevatore

di Giusy Ferreli
Agguato in campagna ucciso un allevatore

Marcello Musu, 54 anni, trovato senza vita sulla stradina davanti all’azienda Il killer sapeva che si sarebbe fermato e non gli ha lasciato via di fuga

20 febbraio 2021
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ORTUERI. Freddato a colpi di fucile mentre si dirigeva verso la sua azienda agricola di “Suergiu e sa ide”, a pochi chilometri da Ortueri. Un copione tristemente conosciuto per il primo omicidio del nuovo anno in Sardegna: chi, ieri mattina, ha tolto la vita a Marcello Musu, 54 anni, ha atteso che l’allevatore percorresse la sconnessa stradina sterrata che porta alla sua azienda per tendergli l’agguato mortale. L'allevatore di Ortueri, secondo una prima ricostruzione, non ha avuto possibilità di scampo. Appena sceso dal suo pickup bianco, l’uomo è stato raggiunto alla testa dai colpi esplosi dal killer (probabilmente un solo uomo ma questa circostanza deve essere accertata dagli investigatori) tra le 8 e le 10 del mattino. Era la seconda volta che andava in campagna: una prima volta, molto presto, poi, come consueto, è tornato a casa verso le 8 per fare colazione con la famiglia. Quindi è riuscito per far rientro in campagna. Abitudini che il killer certamente conosceva.

L’allarme è scattato nella tarda mattinata. Un allevatore che stava passando vicino al terreno di Musu lo ha visto riverso per terra e ha avvisato le forze dell’ordine. Quando il personale del 118 ha raggiunto la località “Cannas”, nelle vicinanze della strada che dal piccolo centro del Mandrolisai porta a Samugheo, lo ha trovato senza vita. Il suo corpo riverso sulla strada tra il pickup e il cancello dell’azienda, nel capo una profonda ferita provocata inequivocabilmente da un'arma da fuoco. L’allevatore, sposato e padre di due figli piccoli, come ogni giorno si era recato nella tenuta per accudire gli animali. La sua vita era scandita dalla routine: grande lavoratore, Musu, nel 2018 era stato eletto responsabile della sezione comunale di Coldiretti e si occupava personalmente del suo gregge, circa 300 pecore. Alla cura del bestiame si aggiungeva il lavoro nelle campagne del Mandrolisai: seguiva personalmente i vigneti e le sugherete che possedeva nel territorio di Ortueri.

E proprio nel mondo delle campagne che, da subito, si sono appuntati i sospetti degli investigatori. Ad intervenire nella scena dell’omicidio sono stati i carabinieri della stazione di Ortueri seguiti dai colleghi della Compagnia di Tonara. Dal capoluogo barbaricino sono arrivati gli uomini del Nucleo investigativo del comando provinciale coordinati dal maggiore Michele Cappa. Nel primo pomeriggio, ha raggiunto il teatro dell’omicidio anche il magistrato di turno della Procura della Repubblica di Oristano, il sostituto procuratore Valerio Bagattini e il medico legale Roberto Demontis. Il corpo di Musu è stato portato al Policlinico di Monserrato dove verrà eseguita l’autopsia.

Innumerevoli posti di blocco hanno circondato, in un sorta di cordone sanitario, le campagne circostanti e il centro abitato raggiunto dalla tragica notizia dell'efferato agguato. Gli investigatori coordinati dal sostituto procuratore della Procura oristanese hanno sentito per tutta la giornata diverse persone, tra le quali altri allevatori che ieri erano in campagna. In molti hanno sentito gli spari. Sotto la lente di ingrandimento della magistratura è finito anche il passato della vittima.

Marcello Musu era considerato da tutti una persona tranquilla, dedito al lavoro e alla famiglia. Un unico episodio aveva turbato la sua esistenza quando, giovanissimo, era stato accusato del tentato omicidio di un suo compaesano nel 1993. Per quell'accusa, poi rivelatasi del tutto infondata, era stato arrestato. Il 54enne era uscito indenne dalla vicenda giudiziaria: completamente scagionato al processo era stato anche risarcito per essere stato incarcerato da innocente. Spetterà ora agli investigatori scoprire le responsabilità che si celano dietro il fatto di sangue che ha funestato Ortueri e il Mandrolisai.

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