La Nuova Sardegna

Covid, a Nuoro è allarme variante: c'è un possibile cluster alla Asl

Simonetta Selloni
Covid, a Nuoro è allarme variante: c'è un possibile cluster alla Asl

Su 16 dipendenti 11 sono risultati positivi, tra loro anche un caso certificato legato al paziente di Bono 

23 febbraio 2021
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NUORO. Non solo un caso accertato della variante inglese a Nuoro. In queste ore nei laboratori Covid e di Ematologia dell’ospedale San Francesco di Nuoro, gli unici che stanno sequenziano il genoma del virus, sono allo studio altri campioni, tutti riconducibili al cluster della Direzione sanitaria della Assl. Dove su 16 dipendenti, ben 11 sono risultati positivi al Covid: e tra questi undici, c’è il caso indice di Nuoro, una impiegata alla quale è stata data comunicazione formale. A conferma che le autorità sanitarie abbiano il fortissimo sospetto che anche gli altri dipendenti positivi siano riconducibili alla variante inglese, è data da almeno due elementi. Intanto un dato di fatto: i tamponi di verifica per gli undici positivi, inizialmente previsti per il 24 febbraio, ossia domani, sono stati spostati al primo marzo. Una conferma indiretta legata alla durata media dell’infezione del ceppo britannico, calcolata in cinque giorni in più rispetto al ceppo originario. Il che spiegherebbe la maggiore trasmissibilità della variante inglese del virus, dovuta non a una carica virale maggiore ma a una durata più lunga dell’infezione. L’altra conferma risiede anche nel numero dei casi riscontrati e tracciati tra familiari e diretti contatti delle persone risultate positive: in alcuni casi interi nuclei familiari.

Tutte ottime ragioni per compiere verifiche approfondite e sequenziare ulteriori campioni. Non sarà possibile ricostruire il genoma per tutti, anche perché si tratta di un procedimento lungo (almeno 24 ore) e costoso. I campioni vengono comunque sottoposti a un pre-trattamento in grado di rilevare evidenze del ceppo mutato. Sempre al laboratorio Covid e di Ematologia di Nuoro sono destinati gli altri campioni dei sospetti “britannici”. Intanto, per quanto riguarda il militare di Bono assunto come caso indice, c’è da dire che nessuno dei suoi commilitoni è risultato positivo, né prima della partenza dal Libano (e d’altronde non lo era nemmeno il militare), né dopo. E tutti hanno osservato i 14 giorni di quarantena.

Se a Bono il sindaco ha deciso il lockdown, vista la situazione emergenziale, per il momento il primo cittadino di Nuoro non ha ritenuto doversi muovere in questo senso. «Per quanto mi è stato comunicato non ci sono gli estremi. Il caso segnalato è stato isolato e le procedure di tracciamento rafforzate». Andrea Soddu, che ieri ha convocato un consiglio comunale sull’emergenza sanità a Nuoro al quale ha partecipato l’assessore regionale alla Sanità Mario Nieddu, ha sottolineato di aver «parlato con il commissario dell’Ares-Ats Massimo Temussi, non ho altre informazioni diverse da quelle ufficiali».

Intanto, c’è un altro aspetto che sta emergendo in questi giorni a proposito del cluster di Nuoro. Essendo i contatti riconducibili alla Direzione sanitaria, si pone la questione se ci si trovi davanti a un infortunio sul lavoro.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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