La Nuova Sardegna

Giallo a Ballao, si indaga per omicidio

Giallo a Ballao, si indaga per omicidio

Oggi l’autopsia sul corpo dell’allevatore trovato morto in casa con una ferita alla testa

24 febbraio 2021
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CAGLIARI. La Procura di Cagliari ha aperto un fascicolo con l'ipotesi di omicidio sulla morte di Ignazio Melis, l'allevatore di 67 anni trovato privo di vita lunedì sera nella sua abitazione in via Cagliari a Ballao. Il fascicolo è stato aperto per autorizzare l'autopsia ma anche perchè i dubbi sulla fine dell’uomo sono tutt’altro che risolti.

Solo gli accertamenti del medico legale chiariranno effettivamente cosa è accaduto a Ballao l’altro ieri, se si sia trattato di un incidente o, ipotesi che sembra prendere piede con il passare delle ore, di omicidio.

Il corpo dell'allevatore è stato trovato vicino a una scala, in una pozza di sangue, sulla testa una profonda ferita. Sarà l'autopsia a chiarire se la lesione è riconducibile a un'aggressione con un oggetto contundente, avvalorando l'ipotesi del delitto, o diversamente sia stata causata da una caduta dalla scala, forse a seguito di un malore. I carabinieri del Nucleo investigativo di Cagliari e della stazione di Ballao lunedì sono rimasti all’interno dell’abitazione dell’uomo fino a notte fonda. Hanno effettuato rilievi e cercato impronte. Ieri sono tornati nell’abitazione per un nuovo sopralluogo forse alla ricerca di qualche particolare che indirizzi le indagini in una direzione più precisa. Molto ci si aspetta dall’autopsia che sarà eseguita questa mattina dal medico legale Roberto Demontis.

Ignazio Melis era un personaggio noto alle forze dell'ordine perchè nel 2001 era stato indagato per tentato omicidio ai danni di un compaesano, l’operaio 45enne Giuseppe Loddo. L’episodio avvenne il 31 luglio. Quella sera, secondo l’accusa, Melis aspettò il rivale all'uscita del bar e gli sparò tre colpi di pistola. Giuseppe Loddo venne trasportato all'ospedale San Marcellino di Muravera dove i medici lo sottoposero ad un delicato intervento chirurgico che gli salvò la vita. Oggi anche il ricordo di quell’episodio ha convinto la Procura a non archiviare la morte di Melis come incidente e ad approfondire le indagini. (g.b.)

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