La Nuova Sardegna

L’amarezza dei sindaci: «Vanificati anni di lavoro»

di Giusy Ferreli
L’amarezza dei sindaci: «Vanificati anni di lavoro»

Le reazioni in Ogliastra e Nuorese alla decisione della Commissione europea

24 febbraio 2021
3 MINUTI DI LETTURA





URZULEI. In prima linea tra quelli che hanno creduto nell’azione di contrasto alla peste suina africana ci sono gli amministratori della zona rossa. Sindaci e assessori comunali dell'Ogliastra e del Nuorese che hanno subito minacce più o meno velate se non vere e proprie intimidazioni che, tuttavia, non si sono mai fermati.

Tutti indistintamente hanno fatto una martellante azione di moral suasion nei confronti degli allevatori più recalcitranti per convincerli a mettersi in regola. Hanno creduto in un percorso virtuoso per ottenere il via libera all’export di una filiera dalle enormi potenzialità bloccata da una malattia endemica.

Ecco perché ora che Stella Kyriakides, commissaria europea alla Salute e sicurezza alimentare ha deciso di mantenere le restrizioni e che le speranze di poter esportare sono ridotte al lumicino, temono le mancate prospettive economiche e un drammatico ritorno al passato fatto di illegalità e anarchia.

«Sono stati anni impegnativi. Sin dal 2015 siamo stati al fianco dell'Unità di progetto per convincere gli allevatori ad abbandonare vecchie e dannose abitudini. Nel nostro territorio sono state regolarizzate un centinaio di aziende. A partire dal 2019 tutto si è bloccato e ora abbiamo appreso che si rischia di veder vanificato un lavoro immane», osserva il sindaco di Urzulei, Ennio Arba.

Lo stesso amministratore, in una freddissima giornata di novembre 2019, aveva atteso ai piedi di monte Gruttas l’arrivo dell’allora commissario europeo, Vytenis Andriukaitis, poi sostituito dall'attuale commissaria che ha firmato il provvedimento con il quale l'intero territorio isolano resta nella zona con maggiori restrizioni.

Il medico lituano, in quell'occasione, aveva salutato con favore il percorso intrapreso dalla Regione. Non solo: aveva sottolineato che sarebbe bastato l’abbattimento degli ultimi 500 clandestini rimasti nella zona rossa per considerare raggiunto lo storico obiettivo.

Che dire poi dell’impegno profuso nel Supramonte di Baunei dove decine di piccoli allevamenti sono usciti dall'illegalità? Qui non sono mancati episodi incresciosi come quello che aveva visto un anziano allevatore di Baunei, Cesare Carta, opporsi all’abbattimento dei maiali bradi sparando alcuni colpi di fucile. Il sindaco Salvatore Corrias, qualche giorno dopo era finito nel mirino: il suo nome era comparso accanto ad una croce in un muraglione del paese con un riferimento esplicito alla sorte dei maiali. Ed ora non nasconde l'amarezza: «La decisione della Commissione europea - commenta - suona come una sonora bocciatura per la Giunta regionale e come una sconfitta per i Comuni e i territori impegnati in prima linea per attenersi alle direttive europee in contesti particolari caratterizzati dall'uso civico».

L'amministratore fa leva sull'intervento del presidente della Regione Christian Solinas, messo sotto accusa dalla deputata nuorese Mara Lapia perché ritenuto responsabile della decisione di Bruxelles. «Siamo delusi da questo pronunciamento e confidiamo che la giunta Solinas si adoperi quanto prima per confermare che il percorso irto di difficoltà, di cui io sono testimone, è quello giusto. La fiducia nelle istituzioni nn può essere tradita ancora. Si tratterebbe - sottolinea Corrias - di un punto di non ritorno».

Oltrepassato "Corr'e boi" le preoccupazioni sono le stesse. «Rischiamo di perdere un treno che difficilmente passerà un'altra volta: a subire le conseguenze sono tutti i produttori che per poter commercializzare i loro prodotti dovranno continuare ad importare dalla Penisola» tuona Daniela Falconi, sindaca di Fonni che pone l'accento sul risvolto economico.

A parlare è anche l’ex primo cittadino di Arzana, Marco Melis. «Nel corso dei miei tre mandati – racconta Melis, - posso dire che, anche se a costo di grandi sacrifici il percorso intrapreso dall’Unità di progetto della Giunta Pigliaru è stato quello più efficace. Aver saputo che si rischia, a un passo dal traguardo fiale, di veder svanire un sogno inseguito da decenni, mi riempie di amarezza. Non è cedendo alle pressioni di chi è rimasto fuori dalle regole a discapito di ci ha investito nella sicurezza che si fa la cosa giusta».

In Primo Piano
Politica

Regione, la giunta Todde annulla la delibera per la costruzione di quattro nuovi ospedali

Le nostre iniziative