La Nuova Sardegna

Nomina contestata al teatro lirico di Cagliari

di Mauro Lissia
Nomina contestata al teatro lirico di Cagliari

Il direttore prescelto aveva una condanna poi prescritta. Il rappresentante del ministero non ci sta

24 febbraio 2021
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CAGLIARI. La nomina del maestro di chitarra Luigi Puddu a direttore artistico del teatro lirico è già un caso politico-giudiziario. Chiamato dal sovrintendente Nicola Colabianchi al vertice artistico della Fondazione col benestare del sindaco Paolo Truzzu, Puddu deve fare i conti col proprio passato di condannato in primo grado per tre abusi d’ufficio e poi prescritto in appello ai tempi in cui dirigeva la scuola civica di musica cagliaritana, ma il solo a ricordarglielo e a ricordarlo agli altri membri del consiglio d’indirizzo del la Fondazione è Peppino Calledda, rappresentante del ministero dei Beni Culturali. Calledda, che ha votato contro la nomina e ha scritto al ministro per segnalare quanto sta avvenendo a Cagliari, ritiene che l’incarico sia «inconferibile» a causa del vissuto giudiziario di Puddu e anche della mancanza, nel suo corposo curriculum di dirigente di scuole civiche musicali e di concertista affermato, di un requisito: la competenza teatrale. Senza quella, sostiene Calledda, non può assumere l’incarico. Incarico che a leggere l’orientamento espresso dall’Anac - l’autorità anticorruzione - violerebbe a causa dei fatti che hanno condotto alla condanna prescritta, i principii «dell’opportunità e della cautela».

L’Anac non fa legge, la sentenza emessa dalla Corte d’Appello il 12 novembre 2019 però - è il parere del consigliere - non può essere ignorata: coinvolto in una vicenda di assunzioni illegittime, compresa la sua, e condannato in primo grado a un anno e mezzo di reclusione perché riconosciuto colpevole di quattro abusi d’ufficio, Puddu ha incassato in appello l’assoluzione per uno dei fatti e la prescrizione per gli altri tre. Ma il giudice estensore Alessandro Castello, pur potendone fare a meno, è entrato nel merito della vicenda e nelle motivazioni della decisione ha scritto che quei tre abusi d’ufficio c’erano, confermando implicitamente il giudizio di colpevolezza emesso dal tribunale per Puddu e per alcuni altri imputati. Assolto successivamente in un altro processo per peculato, Puddu attendeva da due anni la poltrona di direttore artistico del Lirico ed ora l’ha avuta, dopo aver firmato un documento in cui autocertifica di non avere carichi giudiziari pendenti.

Sullo sfondo della vicenda lo spauracchio del passaggio del Lirico alla legge Brai, che forse preoccupa di più i sindacati, in silenzio sul caso Puddu. Significherebbe tagli economici e ridimensionamenti pesanti per l’attività del teatro.



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