La Nuova Sardegna

[EMPTYTAG]È allarme varianti Dpcm fino a Pasqua

[EMPTYTAG]È allarme varianti Dpcm fino a Pasqua

[EMPTYTAG]Il governo non intende allentare le misure anti coronavirus

25 febbraio 2021
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[FIRMA&LUOGO]di Massimo Nesticò

<MC>ROMA

[TESTO]La variante inglese, a maggior diffusione, sarà presto prevalente. L'Rt si appresta a superare la soglia 1. Le terapie intensive in 5 regioni sono sopra la soglia critica del 30%. Con questi dati, «non ci sono le condizioni per allentare le misure di contrasto alla pandemia». E il nuovo Dpcm che entrerà in vigore dal 6 marzo, coprirà anche le vacanze di Pasqua, fino a martedì 6 aprile.
È netto il ministro della Salute Roberto Speranza nel ribadire al Parlamento la linea della prudenza, in continuità col Conte 2. Mentre il leader della Lega Matteo Salvini continua a reclamare «un cambio di passo» e nella maggioranza si allargano le richieste di riaperture serali di ristoranti e altre attività. Per una definizione del dpcm si attendono i dati del monitoraggio settimanale del venerdì e il premier Mario Draghi tesse la sua tela europea in vista del Consiglio straordinario di oggi e domani.
I numeri delle ultime 24 ore indicano un nuovo balzo dei positivi: sono 16.424 contro i 13.314 del giorno precedente. Calano le vittime: 318 contro 356, mentre il tasso di positività sale al 4,8% (+0,4%) e i malati intubati sono 11 in più. Il Bresciano - martedì in «arancione rafforzato» - ieri ha fatto segnare il picco di contagi, con 901 casi. Altri Comuni entrano in zona rossa e l'Alto Adige estende fino al 14 marzo il lockdown duro. Speranza offre una prospettiva positiva: si vede «finalmente la luce in fondo al tunnel». Il Covid, grazie alla progressione della campagna vaccinale, «può essere arginato». Ma, avverte, «in questo ultimo miglio non possiamo assolutamente abbassare la guardia. Non ci sono oggi le condizioni epidemiologiche per allentare le misure di contrasto». Sottovalutare i rischi, dice il ministro, porterebbe ad «una nuova diffusione incontrollata del contagio, che metterebbe nuovamente in crisi i nostri ospedali e renderebbe più difficile la nostra campagna di vaccinazione».
Ecco perché, osserva, «sarebbe un grave errore se all'improvviso, senza una chiara evidenza scientifica», ci fosse un cedimento delle prescrizione adottate. La strada è invece quella di continuare a differenziare le misure sul piano regionale, agendo in modo proporzionale alla situazione di contagio di ciascun territorio: strategia che «ci ha permesso finora di non ricorrere ad altri lockdown generalizzati». L'emergere delle varianti condizionerà la campagna vaccinale e dunque vanno tenute sotto controllo. Proprio negli ultimi giorni è stata segnalata, da parte di cinque Regioni la necessità di 25 zone rosse per contenere focolai. Il titolare della Salute ha assicurato che il Governo è impegnato a promuovere «congrui ristori» per le attività colpite. Ma la bussola nella scrittura del nuovo dpcm sarà «il principio di tutela e salvaguardia del diritto fondamentale alla salute».
Oggi Speranza e la ministra degli Affari regionali Mariastella Gelmini si confronteranno con Regioni, Province e Comuni sulle nuove misure da adottare. Una riunione che arriva a poche ore dalla sentenza con cui la Consulta - accogliendo il ricorso del governo contro la legge anti Dcpm della Valle d'Aosta - ha stabilito che spetta allo Stato, non alle Regioni, determinare le misure necessarie al contrasto della pandemia. Dai territori comunque sale forte la richiesta di inserire nei provvedimenti anche i ristori per le attività economiche.
L'apertura dei ristoranti a cena viene invocata dalla leader di FdI Giorgia Meloni. Insiste sulla linea aperturista Matteo Salvini: «Credo che un ritorno all'attività di categorie chiuse da troppo tempo - osserva - sia un'idea condivisa con Draghi. Salute e lavoro non sono su piani separati: a rischio due milioni di posti di lavoro. Ci rendiamo conto del problema?». Nessuna marcia indietro del governatore dem dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini, che aveva appoggiato la posizione del leader leghista.

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