La Nuova Sardegna

Metano sardo da Marsiglia pronto il decreto sulla rete

di Giuseppe Centore
Metano sardo da Marsiglia pronto il decreto sulla rete

Italgas chiude l’accordo per far arrivare dalla Francia il gnl per i suoi bacini Draghi firmerà il provvedimento per ridefinire ambiti e competenze sul gas

27 febbraio 2021
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CAGLIARI. A piccoli passi va avanti il progetto per dotare isola di un sistema di approvvigionamento energetico basato sul metano. In queste ore tre nuovi elementi aggiungono valore a un puzzle che presenta però ancora punti vuoti. Le tre novità riguardano le attività di Italgas, la decisione del governo sulle caratteristiche del nuovo ministero per la transizione ecologica e il nuovo decreto del presidente del consiglio Draghi in applicazione della legge sulle semplificazioni varata a settembre.

Italgas. L’operatore di distribuzione del gas controllato da Cassa Depositi e Prestiti, non smentisce l’indiscrezione apparsa del contratto per l’acquisto di metano per dodici mesi dagli impianti presenti nel porto di Marsiglia, da cui con bettoline il gas raggiungerà il nord Sardegna e imbarcato con autocisterne potrà essere inviato ai depositi che Gaxa, la controllata per la commercializzazione di gas di Italgas, sta realizzando nei diversi bacini. I lavori di Medea (Gruppo Italgas) per un complessivo di 815 chilometri di rete posata (80% del totale). Ad oggi 18 comuni già in gas per circa 280 chilometri di reti attive. Alle reti messe in esercizio vanno aggiunti gli interventi di conversione da gpl a metano.

Per garantire continuità e flessibilità di approvvigionamento, in ciascuno bacino sono previsti serbatoi criogenici a gnl di dimensioni variabili dai 20 a 110 metri cubi, a seconda della rete e degli utenti da servire. E sono questi serbatoi che riceveranno il gas da Marsiglia. Italgas assicura che il prezzo del metano sarà inferiore di un 30 per cento sulla materia prima, al gpl. Un impegno finanziario notevole per Italgas, disposta, come sostengono ambienti di borsa, anche a sacrifici finanziari per i primi anni di esercizio pur di rafforzare e avviare in maniera diffusa il mercato sardo.

Energia. Draghi lo aveva annunciato già al Colle e ieri il consiglio dei ministri ha varato un decreto legge che ridisegna competenze e attività del ministero dello Sviluppo Economico e del nuovo ministero per la Transizione Energetica. Il Mise perderà le direzione generali per l’approvvigionamento e l’efficienza energetica e quella delle infrastrutture dei sistemi. Le due che avevano lavorato con la Regione per definire un sistema organico e coerente di mercato del gas. Adesso gli uffici lavoreranno con il nuovo ministro Roberto Cingolani. Chi invece rimarrà al Mise, pur sotto l’ala del ministro leghista Giorgetti è la viceministra Alessandra Todde, che ha seguito la partita della metanizzazione, senza vedere compiuto l’ultimo miglio del primo tempo.

Decreto. Nei prossimi giorni il presidente Draghi dovrebbe varare il decreto attuativo della legge che introduce elementi di sistema del gas anche nell’isola. In sostanza il decreto individua chi farà cosa e soprattutto dove, e quale sarà l’ambito di intervento dei player pubblici ed eventualmente privati in questa prima fase. L’aspetto più importante è l’area di intervento. Dovrebbe, il condizionale d’obbligo perchè non giungono conferme da Palazzo Chigi, interessare il sud Sardegna, il Campidano e l’area industriale di Oristano, con i suoi depositi costieri perno di questo spicchio di sistema energetico. Uno spicchio che sino a poche settimane fa i grillini, regnanti sia al Mise che a Chigi, non vedevano di buon occhio perchè prefigura il tratto sud della famigerata e aborrita dorsale.

@gcentore. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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