Approda in aula la legge che moltiplica gli enti locali sardi
Due città metropolitane (ma a Cagliari dubbi sull'allargamento a 71 comuni) e 6 province di cui quattro riesumate dopo essere state "cancellate" nel referendum
CAGLIARI. Licenziato dalla commissione Autonomia quasi cinque mesi fa, è approdato oggi 3 marzo nell'Assemblea legislativa sarda il testo unico che modificherà l'assetto degli Enti locali portando a sei le Province (Gallura, Nuoro, Ogliastra, Oristano, Medio Campidano e Sulcis-Iglesiente) e a due le Città Metropolitane ( Sassari in aggiunta a Cagliari). Vengono così anche riesumate le quattro province che erano state cancellate dal referendum a questo punto rendendo inutile quel pronunciamento degli elettori.
«Il testo - ha spiegato in apertura dei lavori in Aula il relatore di maggioranza Antonello Peru (Udc-Cambiamo!) - mira a ristrutturare il territorio in senso federalistico, dando voce alle sub aree regionali e proponendo un modello nuovo improntato sul protagonismo delle comunità locali che devono poter sprigionare il loro potenziale».
In fase di discussione in commissione il consigliere di Cambiamo! ha avuto un ruolo fondamentale per la previsione della Città metropolitana di Sassari: «Con questa legge chiediamo di rimediare a un errore della precedente legislatura che aveva istituito un ibrido, cioè la rete metropolitana», ha spiegato.
Proprio su questo punto il relatore di minoranza Roberto Deriu (Pd) ha giudicato «incomprensibile» la scelta del centrodestra che «sulle città metropolitane introduce una norma fotocopia della Delrio che tanto criticava, prescindendo dalle caratteristiche di ogni territorio, tracciando confini immaginari e mescolando mare e campagna in barba alle proclamazioni autonomistiche». Il dem si riferisce in particolare all'allargamento della Città metropolitana di Cagliari a 72 Comuni che lo stesso sindaco metropolitano Paolo Truzzu ha bocciato. Oggi è in programma la discussione generale mentre l'esame degli articoli potrebbe andare avanti per tutta la settimana.