In rete per itinerari tra sapori cultura e ambiente
La cantina Perda Rubia è tra le quaranta aziende che il 12 marzo scorso hanno sottoscritto la nascita della Rete enoturistica regionale, battezzata ufficialmente di fronte al notaio a Macomer. «Anche...
09 aprile 2021
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La cantina Perda Rubia è tra le quaranta aziende che il 12 marzo scorso hanno sottoscritto la nascita della Rete enoturistica regionale, battezzata ufficialmente di fronte al notaio a Macomer. «Anche noi – sottolinea Mario Mereu – abbiamo sentito forte l’esigenza di metterci in rete, per un’offerta in grado di valorizzare l’accoglienza e l’ospitalità ».
Perda Rubia, che prende il nome dal porfido rosso che ha fatto da cornice alla realizzazione della prima cantina della famiglia Mereu, tra Caderdu e Jerzu, ha già esperienza in questo campo perché gli ospiti del Lanthia, resort di famiglia a Santa Maria Navarrese, già visitano i vigneti di Pranu Mannu e gustano i vini prodotti nella valle. La “Rete enoturistica regionale”, la cui nascita è stata accompagnata dall’agenzia Laore, tuttavia, si pone come premessa ad un circuito enoturistico ben più ampio al quale partecipano realtà vitivinicole di ogni parte dell’isola: dal Sulcis al Mandrolisai e alla Gallura, passando per la Nurra, il Sarcidano, il Nuorese e ovviamente l’Ogliastra che partecipa al progetto con tre aziende.
L'obiettivo della nuova associazione è valorizzare
le numerose risorse ambientali, paesaggistiche, culturali, enogastronomiche presenti in tutti territori viticoli sardi e, nel contempo, produrre reddito. (g.f.)
Perda Rubia, che prende il nome dal porfido rosso che ha fatto da cornice alla realizzazione della prima cantina della famiglia Mereu, tra Caderdu e Jerzu, ha già esperienza in questo campo perché gli ospiti del Lanthia, resort di famiglia a Santa Maria Navarrese, già visitano i vigneti di Pranu Mannu e gustano i vini prodotti nella valle. La “Rete enoturistica regionale”, la cui nascita è stata accompagnata dall’agenzia Laore, tuttavia, si pone come premessa ad un circuito enoturistico ben più ampio al quale partecipano realtà vitivinicole di ogni parte dell’isola: dal Sulcis al Mandrolisai e alla Gallura, passando per la Nurra, il Sarcidano, il Nuorese e ovviamente l’Ogliastra che partecipa al progetto con tre aziende.
L'obiettivo della nuova associazione è valorizzare
le numerose risorse ambientali, paesaggistiche, culturali, enogastronomiche presenti in tutti territori viticoli sardi e, nel contempo, produrre reddito. (g.f.)