La Nuova Sardegna

Addio a due leggende del rugby 

Alghero piange Cuttitta e Bollesan «Se l’Amatori è in A lo deve a loro»

di Nicola Nieddu
Alghero piange Cuttitta e Bollesan «Se l’Amatori è in A lo deve a loro»

ALGHERO. Addio a due monumenti del rugby italiano: Marco Bollesan e Massimo Cuttitta. A meno di 24 ore di distanza uno dall'altro, sono scomparsi due autentici big dello sport italiano che, nella...

13 aprile 2021
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ALGHERO. Addio a due monumenti del rugby italiano: Marco Bollesan e Massimo Cuttitta. A meno di 24 ore di distanza uno dall'altro, sono scomparsi due autentici big dello sport italiano che, nella loro carriera, hanno legato i propri nomi ad Alghero contribuendo alla promozione dell’Amatori in serie A1. Domenica, a soli 54 anni a causa di complicanze dal Covid, è deceduto Massimo Cuttitta, mentre ieri mattina, dopo una lunga malattia, si è spento Marco Bollesan. Capitano dell'Italrugby per sei anni, con alle spalle esperienze importanti di tecnico e allenatore, Bollesan avrebbe compiuto 80 anni a luglio. Unico rugbista italiano ad avere il suo nome nella Walk of Fame del Foro Italico era arrivato ad Alghero nel 1997 portando la squadra dalla C1 alla B. Poi nella stagione 2002-2003 era tornato in Sardegna, affiancando l'allora tecnico Ramiro Cassina. Tutta l'Italia lo piange come piange la scomparsa di un altro campione: Massimo Cuttitta. Un’altra leggenda del rugby azzurro.

Cuttitta è stato uno degli uomini-simbolo della Nazionale del ct Georges Coste che, negli anni '90, fece guadagnare all'Italia un posto nel torneo che divenne il Sei Nazioni. In azzurro Massimo ha messo insieme 70 presenze prendendo parte ai Mondiali del 1991 e del 1995. Da giocatore ha indossato le maglie di L'Aquila, Calvisano, Milan, degli Harlequins londinesi, della Rugby Roma e dell'Alghero. E nella Riviera del Corallo gli amanti del rugby ora sono increduli, così come la società e lo staff dell'Amatori. «Marco Bollesan e Massimo Cuttitta erano due grandi uomini, prima ancora che sportivi, da prendere come esempio - ha detto Ignazio Marinaro, storico dirigente della società algherese - entrambi avevano un'umanità strabiliante. Alghero li aveva "adottati" proprio per il loro modo di essere». Marinaro ricorda poi alcuni aneddoti. «Marco Bollesan è stato il primo dei due ad arrivare nella nostra società grazie alla sua amicizia con mio fratello Tore. Un'amicizia forte, tant'è vero che mio fratello è stato testimone di nozze di Bollesan. Con lui la società ha fatto un salto di qualità. Per noi che sul finire degli anni 90 eravamo in C1, avere Bollesan era come toccare il cielo con un dito. Con umiltà ha accettato di allenare una realtà come la nostra. Ci ha fatti crescere – prosegue Marinaro – dandoci una struttura da professionisti. Poi è arrivato Massimo Cuttitta con i suoi fratelli, il gemello Marcello e il fratello più grande Michele. Era l'anno della A1». Massimo Cuttitta così come Marco Bollesan è rimasto legato alla nostra città. Un legame talmente forte che entrambi hanno scelto Alghero come tappa finale della loro carriera da giocatori. «Organizzammo un evento internazionale – ricorda Ignazio Marinaro – trasformammo lo stadio Mariotti per l'addio al rugby giocato dei due fratelli Cuttitta. Fu un momento emozionante».

Gli aneddoti e le curiosità che legano Marco Bollesan e Massimo Cuttitta ad Alghero e alla Sardegna sono tanti. «Sicuramente – ha concluso Marinaro – non ci dimenticheremo di quello che ci hanno donato sia sotto il profilo umano che sportivo e faremo in modo che tutti si ricordino di questi due grandi campioni».

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