La Nuova Sardegna

l’inchiesta 

La Procura chiede un rapporto alla Finanza

CAGLIARI. Tempo qualche giorno e il procuratore capo Maria Alessandra Pelagatti avrà sulla scrivania un rapporto dettagliato della Guardia di Finanza sul pranzo-scandalo di mercoledì scorso al...

13 aprile 2021
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CAGLIARI. Tempo qualche giorno e il procuratore capo Maria Alessandra Pelagatti avrà sulla scrivania un rapporto dettagliato della Guardia di Finanza sul pranzo-scandalo di mercoledì scorso al ristorante delle Nuove Terme di Sardara. Una volta ricostruito quanto è accaduto e messi nero su bianco i nomi dei 19 fra politici, dirigenti di enti pubblici, sindaci e funzionari della sanità il fascicolo - oggi un modello 45, senza indagati e senza ipotesi di reato - sarà assegnato a un sostituto, che potrebbe essere Marco Cocco. Sarà quello il momento delle valutazioni sugli eventuali profili penali, passaggio molto complesso perché non è chiaro quale possa essere il reato sospettato dalla Procura o comunque integrabile sulla base di quanto si è saputo fino ad oggi. Gli aspetti sotto esame sono le presunte dichiarazioni false ai finanzieri sulle ragioni della presenza al banchetto e la fuga precipitosa di una parte dei commensali, l’elemento più grottesco della vicenda. Diverse sentenze di proscioglimento emesse da giudici penali della penisola hanno dato un’indicazione precisa sulla lettura giudiziaria di fatti come quello di Sardara: non c’è una legge che sanzioni sul piano penale la falsità del contenuto delle autocertificazioni, mentre una risposta fantasiosa a un’eventuale contestazione penale non sarebbe perseguibile: l’indagato non è obbligato a dire la verità.

Resterebbe, a parte la sanzione amministrativa di 400 euro, l’interrogativo sulla posizione dei pubblici ufficiali, per i quali è previsto un reato specifico in caso di dichiarazioni false in atti e di attestazione falsa delle ragioni di servizio. L’essersi sottratti all’accertamento della Guardia di Finanza, che avrebbe annotato alcuni numeri di targa dei fuggitivi, sarebbe un’altra ipotesi al vaglio. Ma qualsiasi valutazione da parte della Procura arriverà soltanto dopo un’accurata analisi dei fatti contenuti nella relazione delle Fiamme Gialle e dopo che i fatti saranno stati messi in relazione con le funzioni pubbliche delle persone presenti. Alcuni, come il comandante regionale del Corpo Forestale Antonio Casula, hanno parlato di un incontro di lavoro del tutto esterno al banchetto. Ma la Procura cercherà di capire quale fosse il tema al centro del banchetto e soprattutto perché sia stata scelta come sede l’hotel di Sardara, interessato da tempo da un’operazione di ampliamento e ristrutturazione. Una scelta fortunata solo per chi è partito tardi da Cagliari ed è stato avvertito di quanto stava accadendo. Se si è trattato di un convivio di piccolo cabotaggio o di qualcosa di più sarà molto difficile stabilirlo anche per la magistratura penale.

Non resta che attendere l’ufficialità sui nomi dei partecipanti al banchetto, nomi che circolano senza controllo da diversi giorni sui social e negli ambienti politici fra smentite e mezze conferme. L’assessora all’agricoltura Gabriella Murgia ha negato decisamente sul proprio profilo facebook di aver preso parte all’incontro di Sardara.

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