La Nuova Sardegna

Un registro telematico per il latte

di Antonello Palmas
Un registro telematico per il latte

In conferenza Stato-Regioni i decreti attuativi della norma nata nel 2019 dopo le proteste dei pastori

13 aprile 2021
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SASSARI. A due anni dalle legge di conversione del Decreto emergenze in agricoltura del progetto di creare un registro telematico del latte finalmente qualcosa si muove: con l’invio in conferenza Stato-Regioni dei due decreti sul monitoraggio del latte e dei prodotti lattiero-caseari (sia per il comparto ovicaprino sia per quello bovino), riprende avvio ciò che è previsto dalla norma introdotta dal MoVimento 5 Stelle, derivante da un obbligo Ue del 2013. Ad annunciarlo è stato il deputato pentastellato Luciano Cadeddu, tra i promotori del provvedimento. Un’esigenza nata nella primavera del 2019, dalla stagione delle proteste dei pastori per il prezzo del latte e divenuta legge dopo un lungo confronto tra le parti sui tavoli di Roma, Cagliari e Sassari, ma sinora mai realizzata proprio per la mancanza del decreto attuativo. Una situazione portata più volte alla ribalta da Copagri che parlò di «colpevole disattenzione da parte del ministero (allora era in carica la Bellanova, ndc) che pure aveva chiamato le organizzazioni a confrontarsi sugli schemi di decreto senza però dar seguito al confronto in sede di Conferenza Stato-Regioni». Ciò che sta accadendo invece ora.

«Ringraziamo il ministro Stefano Patuanelli per aver sbloccato la situazione – dice Cadeddu – e siamo certi che il lavoro di concerto con le Regioni proseguirà in maniera proficua e celere per l’ottenimento di questo importante risultato per la tutela e la valorizzazione dei prodotti nazionali». Si tratta dell’obbligo per il primo acquirente di latte crudo di comunicare mensilmente i quantitativi ricevuti e successivamente i dati sulle relative produzioni lattiero-casearie ottenute e sulle giacenze di magazzino, con sanzioni da 5.000 a 20.000 euro per chi non ottempera. Un sistema considerato basilare per la soluzione dei problemi del settore lattiero caseario. «Grazie all’inserimento sul Sian, il portale informatico del Mipaaf, sarà possibile conoscere quanto latte, sia ovicaprino sia bovino, è presente sul territorio nazionale – spiega Cadeddu con i colleghi Filippo Gallinella e Luciano Cillis– Proprio come avviene già con olio e vino e, ci auguriamo presto, con i cereali. Avremo così uno scenario sempre aggiornato su cui potremo pianificare gli interventi di sostegno alle filiere, ad iniziare dalle scelte da fare per il Piano strategico nazionale previsto dalla nuova Pac».

«Finalmente si porrà fine – dice Tore Piana del Centro studi agricoli – all’incertezza dei dati sulle produzioni di latte ovino e sulle produzioni dei formaggi, che in tutti questi anni hanno creato problemi sul prezzo a litro di latte pagato ai nostri allevatori. Ora è necessario che Oilos (l’Organismo interprofessionale del latte ovino) esca dal torpore e si attivi per essere operativo, preparando ad esempio una bozza di contratto tipo per la vendita del latte di pecora». Piana prevede che «in Sardegna, non appena sarà operativa la norma sul monitoraggio delle produzione del latte e del formaggio, saranno più tutelati sia produttori che consumatori».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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