La Nuova Sardegna

Altri 502 contagi: peggior dato da 4 mesi

di Roberto Petretto
Altri 502 contagi: peggior dato da 4 mesi

Non si vedono gli effetti delle restrizioni di tre settimane di zona arancione Il rapporto tra positivi e test balza al 9,4 per cento. Ci sono anche 8 vittime

15 aprile 2021
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SASSARI. Soltanto in altre quattro occasioni la Sardegna ha dovuto assistere a un boom di contagi superiore a quello di ieri. Il record rimane sempre quello del 13 dicembre dell’anno scorso con 633 casi in una sola giornata. Un mese prima erano stati 623. In mezzo altre due giornate nere: il 20 novembre con 581 e il 4 dicembre con 551. Dopo il 13 dicembre, pur con alti e bassi, la curva aveva cominciato scendere. Poi dal 21 marzo la risalita, sino al nuovo picco di ieri con 502 positivi.

In piena zona rossa. Con questi numeri un ammorbidimento delle restrizioni diventa sempre più improbabile, ma le prime valutazioni andranno fatto a metà della prossima settimana. Per ora l’andamento del contagio e di tutti gli altri indicatori non lascia ben sperare.

A prescindere dal numero assoluto di nuovi casi, alto come nelle settimane peggiori della pandemia, preoccupa l’aumento dei ricoveri negli ospedali. Ormai è risalito a 350 il numero di pazienti in reparti non intensivi, con un incremento di 10 rispetto al giorno precedente, e a 57 quello nelle terapie intensive (con un incremento di 1).

Il nuovo aumento di casi va poi letto in rapporto al numero di tamponi eseguiti: e anche in questo caso il dato che viene fuori non può che preoccupare: 502 casi di fronte a 5.350 test, con un indice schizzato al 9,4 per cento. Ieri la Sardegna è stata tra le quattro Regioni peggiori nel rapporto test-tamponi. Peggio hanno fatto soltanto la Calabria con il 14,27 per cento, la Basilicata col 13,88 e la Puglia col 10,90.

La conta delle vittime. Uno degli aspetti più dolorosi è sempre la conta delle vittime: una triste contabilità quotidiana che non conosce sosta. I morti in Sardegna alla fine di settembre erano 155. Dopo un autunno e un’inverno tragici ci ritroviamo con un i numeri di una strage: 1.293. Con un incremento di 1.183 morti in sei mesi e mezzo. Dieci volte tanto rispetto agli altri sei mesi e mezzo della prima fase della pandemia. Numeri sconvolgenti ai quali, purtroppo, ci siamo assuefatti.

Anche il bollettino di ieri alla casella vittime segna un incremento: 8. E si tratta di 8 tragedie che, nella freddezza dei resoconti ufficiali, non hanno sesso, età, storie. In questa tragedia i più colpiti sono gli anziani: il tasso di letalità (la percentuale di morti rispetto al totale di coloro che sono risultati positivi al tampone) in Italia è più alto tra gli ultra novantenni (il 26,7 per cento), ma il numero maggiore di decessi si registra nella fascia tra gli 80 e gli 89 anni: sono il 41,5 per cento del totale.

La mappa del contagio. Ora le persone in isolamento domiciliare sono 17.273 e i guariti sono complessivamente 31.272, ovvero 180 in più. Ma come si sta muovendo il contagio nel territorio? Ieri è stata una giornata nera per la città metropolitana di Cagliari dove c’è stato un balzo di ben 167 contagi (il totale è ora di 12.882). La zona più colpita rimane quella del Sassarese (che comprende anche la Gallura) con 15.408 contagiati in totale e un aumento nelle 24 ore di 98. Ieri le cose sono andate male anche in provincia di Nuoro, dove i nuovi positivi sono stati 116 (portando il totale a 9.955). 85 casi nel Sud Sardegna (7.641) e 36 a Oristano (4.359).

Dal bianco al rosso. Dopo la zona bianca il passaggio all’arancione avrebbe dovuto portare a un contenimento dell’epidemia, ma questo effetto ancora non si percepisce. La zona bianca è terminata nell’isola domenica 21 marzo.

La zona arancione è rimasta in vigore dal 22 marzo sino a domenica 11, quindi per altre tre settimane. A cui si devono aggiungere i primi tre giorni di zona rossa. Era lecito attendersi un’inversione di tendenza o, quantomeno, un rallentamento della curva.

Che invece, al momento non c’è stato. Anzi: l’epidemia continua a dilagare e preoccupano soprattutto i livelli di occupazione dei reparti ospedalieri. Con 57 ricoveri in terapia intensiva la Sardegna sta sfiorando il livello di soglia (60, pari al 30 per cento dei posti disponibili). Attualmente la metà delle Regioni italiane è al di sopra di questo limite: per ora la Sardegna resta al di sotto.

I controlli. Intanto proseguono le verifiche del Corpo forestale della Regione per vigilare sul rispetto delle regole stabilite per l'emergenza sanitaria da Covid-19. Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 1.421 controlli negli scali aeroportuali e portuali: 513 nell'aeroporto di Cagliari e 205 in quello di Alghero; 528 nel porto di Olbia, 88 in quello di Porto Torres, 68 e a Cagliari e 19 a Santa Teresa di Gallura. Sono stati effettuati anche 114 controlli nel territorio.

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