La Nuova Sardegna

Vaccini Covid: così si saltava la fila. E l’inchiesta di Oristano ora si estende

Giuseppe Centore
Vaccini Covid: così si saltava la fila. E l’inchiesta di Oristano ora si estende

Gli indagati per le dosi a chi non aveva diritto sono 11 medici e 4 infermieri. Controlli anche in altri centri. Tra i furbetti esponenti delle forze dell’ordine

16 aprile 2021
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ORISTANO. «Vieni domani mattina che ti vaccino, ma non dirlo a nessuno». È andata più o meno così la vicenda dei furbetti del vaccino al poliambulatorio di via Pira a Oristano, dove nei primi dieci giorni di febbraio si sono concentrate le vaccinazioni degli over 80 della città. Finti volontari, diciottenni in salute, esponenti delle forze di polizia che sono stati vaccinati insieme alla loro famiglia con un vaccino piuttosto che con un altro, parenti di medici e infermieri che di primo mattino, secondo l’accusa, avrebbero ricevuto la loro dose senza averne diritto. A Oristano la campagna vaccinale è diventata un circo, anche se da ridere non c’è proprio nulla.

Ieri al comando legione carabinieri Sardegna, il procuratore della Repubblica di Oristano, Ezio Domenico Basso, il comandante dei carabinieri dei Nas, la maggiore Nadia Gioviale, e il vicecomandante provinciale dell’Arma David Egidi, hanno presentato le prime risultanze di un’inchiesta appena agli inizi, ma comunque devastante. Dalle parole del magistrato e del comandante dei Nas è emersa la volontà di lanciare un forte segnale di dissuasione verso una pratica inaccettabile. E per rendere più efficace l’effetto sono state comunicate le figure che mercoledì hanno ricevuto i primi avvisi di garanzia: 11 medici e 4 infermieri, tutti del poliambulatorio, a cui se ne stanno aggiungendo altri. Per loro i capi di imputazione ipotizzati sono l’abuso d’ufficio e il peculato.

«Abbiamo acquisito l’articolo (della Nuova Sardegna, ndr) dove il presidente dell’Ordine dei farmacisti segnalava anomalie e abbiamo con l’ausilio dei Nas – ha detto il procuratore che coordina l’inchiesta assieme al sostituto Andrea Chelo – fatto le verifiche, scoprendo dalla banca dati regionale sui vaccini che alcune persone vaccinate in quei giorni non avevano titolo per esserlo; non erano anziani, non erano fragili, ma erano vicini al personale che faceva i vaccini». In tutto si tratta di una cinquantina di persone, ma il loro numero è destinato a salire, che sono state vaccinate o hanno ricevuto un tipo di vaccino diverso da quello loro dedicato. Tra questi anche giovani sanissimi, ma legati da parentela con gli operatori che hanno ricevuto il vaccino più efficace per gli anziani: il Pfizer. Tra la cinquantina di persone vaccinate interi nuclei famigliari, amici, prossimi congiunti, che hanno saltato la fila. E come chiamare l’operazione di polizia giudiziaria se non “Saltalafila”? E così è stato.

Tra coloro che non hanno rispettato le regole anche esponenti di forze dell’ordine in posizione apicale «vaccinati prima con un vaccino diverso, Pfizer invece di Astrazeneca, senza alcuna ragione apparente». Per tutti la registrazione sul portale è stata fatale perché si è inserita o una causale sbagliata oppure si è lasciata la casella in bianco, facendo saltare subito all’occhio l’anomalia. Ma è possibile che solo il poliambulatorio di via Pira a Oristano sia stato il teatro di queste pratiche? «Lo spero proprio – ha aggiunto il Procuratore – in ogni caso noi abbiamo esteso i controlli anche agli altri centri vaccinali, dipendenti giudiziariamente dalla procura: Ales, Ghilarza, Bosa, Sorgono e Macomer. Temo però che anche altrove simili procedure siano state eseguite, e se dovessimo vedere l’esistenza di un sistema, quantomeno ci sarebbe da mettere in discussione l’organizzazione oristanese delle procedure vaccinali».

Ambienti vicini agli investigatori ammettono una evidente superficialità da parte dei vaccinatori “infedeli”. Sarebbero state compilate autocertificazioni volutamente sbagliate per giustificare l’uso di vaccini impropri, e in almeno un caso la vaccinazione, dovuta, a un esponente delle forze dell’ordine è stata estesa a tutto il nucleo famigliare. E molti di questi hanno anche ricevuto la seconda dose, come da protocolli.

«Mi chiedo – conclude il procuratore Ezio Domenico Basso – con quale coscienza queste persone hanno consentito ai loro vicini di saltare la fila, sapendo che quelle dosi servivano espressamente per gli over 80. Con quale faccia esponenti delle forze dell’ordine possano andare in giro a rappresentare le istituzioni quando sottobanco chiedono e ottengono questi favori?».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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