Fondazione Sardegna più fondi al territorio e lotta contro il Covid
Comunicati proventi che superano i 62 milioni di euro L’attivo patrimoniale ha invece superato il miliardo
17 aprile 2021
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SASSARI. Un anno segnato dall’ombra del virus che ha generato effetti sociali ed economici ancora in divenire, e dunque difficilmente quantificabili. In un quadro distorto dall’emergenza sanitaria, la Fondazione di Sardegna ha approvato il bilancio consuntivo per il 2020. Nonostante le complessità determinate da fattori contingenti, la situazione economico finanziaria dell’esercizio 2020 ha messo in luce proventi totali pari a 62,4 milioni, a fronte di un totale dell’attivo patrimoniale superiore al miliardo (1.081 milioni di euro).
«Travolti da un contesto profondamente mutato e, nei primi mesi, di difficile interpretazione, tutti i soggetti istituzionali, sociali ed economici, sono stati costretti a rivedere profondamente i loro programmi e le loro strategie – si legge nella nota diffusa dalla Fondazione –. In questo scenario, la Fondazione di Sardegna ha operato le proprie scelte avendo come obiettivo il contrasto alla crisi sanitaria e ha operato su due fronti principali: il supporto e il rafforzamento del sistema sanitario regionale e il sostegno ai progetti dei beneficiari. Sul primo fronte è intervenuta con l’acquisto di macchinari e dpi da destinare agli ospedali e alle strutture sanitarie regionali. Nei confronti dei beneficiari ha aperto ad una rimodulazione dei progetti e ad azioni incentivanti dei progetti nei settori della salute e del sociale»
. Il lavoro è proseguito anche sul versante finanziario ed economico, dove sono arrivati risultati significativi: «Questa gestione ha consentito per l’anno in corso di destinare ai fondi per le attività di erogazione a favore del territorio regionale di 23,8 milioni, dei quali 18,7 ripartiti tra i tradizionali settori di intervento (Arte, attività e beni culturali, ricerca scientifica e tecnologica, volontariato, filantropia e beneficienza, salute pubblica, medicina preventiva e riabilitativa, sviluppo locale e edilizia popolare locale, educazione scolastica)». La Fondazione ha anche destinato 2 milioni per un fondo da destinare ad erogazioni strategiche e multisettoriali, da utilizzarsi nel triennio 2021-2023. Nel 2020 sono stati attivati 1.153 progetti, per un importo complessivo di 28,6 milioni (di cui 2,4 milioni destinati a far alle necessità connesse all’emergenza sanitaria).
«I volumi registrati, in costante crescita rispetto agli anni precedenti, accompagnati dalla costituzione della società strumentale Innois Srl, confermano l’orientamento dell’attività della Fondazione verso il rafforzamento dell’azione territoriale. Dal punto di vista patrimoniale la Fondazione, in prosecuzione del percorso di efficientamento nella gestione del portafoglio finanziario e di valorizzazione del patrimonio, ha aderito all’aumento di capitale lanciato dalla Banca Conferitaria Bper, sottoscrivendo 91.096.384 nuove azioni Bper di nuova emissione per un totale complessivo di quasi 82 milioni interamente autofinanziato, mantenendo la quota partecipativa rilevante ai sensi del Tub nella Banca Conferitaria già autorizzata dalla Bce e Banca d’Italia marginalmente superiore al 10%. Da punto di vista organizzativo sono stati nominati la dottoressa Monica Maleddu, la professoressa Valeria Sipala e l’avvocato Giulio Steri come membri del Comitato di indirizzo per la ricostituzione del numero di componenti dell’organo previsto dallo Statuto.
«Travolti da un contesto profondamente mutato e, nei primi mesi, di difficile interpretazione, tutti i soggetti istituzionali, sociali ed economici, sono stati costretti a rivedere profondamente i loro programmi e le loro strategie – si legge nella nota diffusa dalla Fondazione –. In questo scenario, la Fondazione di Sardegna ha operato le proprie scelte avendo come obiettivo il contrasto alla crisi sanitaria e ha operato su due fronti principali: il supporto e il rafforzamento del sistema sanitario regionale e il sostegno ai progetti dei beneficiari. Sul primo fronte è intervenuta con l’acquisto di macchinari e dpi da destinare agli ospedali e alle strutture sanitarie regionali. Nei confronti dei beneficiari ha aperto ad una rimodulazione dei progetti e ad azioni incentivanti dei progetti nei settori della salute e del sociale»
. Il lavoro è proseguito anche sul versante finanziario ed economico, dove sono arrivati risultati significativi: «Questa gestione ha consentito per l’anno in corso di destinare ai fondi per le attività di erogazione a favore del territorio regionale di 23,8 milioni, dei quali 18,7 ripartiti tra i tradizionali settori di intervento (Arte, attività e beni culturali, ricerca scientifica e tecnologica, volontariato, filantropia e beneficienza, salute pubblica, medicina preventiva e riabilitativa, sviluppo locale e edilizia popolare locale, educazione scolastica)». La Fondazione ha anche destinato 2 milioni per un fondo da destinare ad erogazioni strategiche e multisettoriali, da utilizzarsi nel triennio 2021-2023. Nel 2020 sono stati attivati 1.153 progetti, per un importo complessivo di 28,6 milioni (di cui 2,4 milioni destinati a far alle necessità connesse all’emergenza sanitaria).
«I volumi registrati, in costante crescita rispetto agli anni precedenti, accompagnati dalla costituzione della società strumentale Innois Srl, confermano l’orientamento dell’attività della Fondazione verso il rafforzamento dell’azione territoriale. Dal punto di vista patrimoniale la Fondazione, in prosecuzione del percorso di efficientamento nella gestione del portafoglio finanziario e di valorizzazione del patrimonio, ha aderito all’aumento di capitale lanciato dalla Banca Conferitaria Bper, sottoscrivendo 91.096.384 nuove azioni Bper di nuova emissione per un totale complessivo di quasi 82 milioni interamente autofinanziato, mantenendo la quota partecipativa rilevante ai sensi del Tub nella Banca Conferitaria già autorizzata dalla Bce e Banca d’Italia marginalmente superiore al 10%. Da punto di vista organizzativo sono stati nominati la dottoressa Monica Maleddu, la professoressa Valeria Sipala e l’avvocato Giulio Steri come membri del Comitato di indirizzo per la ricostituzione del numero di componenti dell’organo previsto dallo Statuto.