La Nuova Sardegna

L’agricoltura e l’artigianato più forti del Covid

di Barbara Mastino
L’agricoltura e l’artigianato più forti del Covid

I settori trainanti resistono, male ristorazione e servizi La responsabile Sanguinetti: «Bene anche il manifatturiero»

22 aprile 2021
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Territorio a forte vocazione agricola, ma caratterizzato anche dalla richiesta di assistenti sanitari e di operatori del manifatturiero, l’area del Cpi Aspal di Bonorva ha visto un calo di assunzioni più contenuto rispetto al resto della Sardegna nel 2020 segnato dalla pandemia: 1646 a fronte delle 1773 avutesi nel 2019. Agricoltura, artigianato e piccola e media impresa - e i settori collegati di trasporti e commercio - oltre all’assistenza sanitaria che segue ovunque un trend di continua crescita, hanno “tenuto botta”, mentre anche qui «il calo più rilevante - spiega la responsabile dell’ufficio Alessandra Sanguinetti (nella foto)- si è avuto nei settori della ristorazione e nei servizi alle imprese, come pulizie, guardiania e simili». Una situazione fisiologica legata alla pandemia, i cui danni però, come detto, in questo territorio sono stati attutiti dalla persistenza della ricerca di figure nei settori trainanti. Ma nonostante la crisi mondiale, le imprese in generale hanno continuato a manifestare una certa vitalità, «anche grazie a un ottimo rapporto di fidelizzazione tenuto grazie al supporto del navigator», dice ancora la responsabile, e tra la fine dello scorso anno e l’inizio di questo il Centro per l’impiego ha ricevuto ben tredici richieste di preselezioni proprio nei settori che hanno tenuto - manifattura, artigianato, assistenza sanitaria - ma anche nella ristorazione. Il Cpi di Bonorva ha attualmente in corso anche diversi tirocini formativi - al momento otto - e collabora con le scuole, soprattutto a Thiesi, per i progetti Cpa di corsi per licenza media, prima qualifica e alfabetizzazione per stranieri. La sede di via Giovanni XXIII a Bonorva è dotata di ampi spazi - ha ben tre ingressi, il che sta agevolando non poco la gestione dell’utenza in questo periodo - ed è a totale gestione femminile: oltre al navigator, un ragazzo, vi sono impegnate infatti a tempo pieno sei operatrici, oltre alla responsabile Alessandra Sanguinetti. In questo momento, come in tutte le altre sedi, le consulenze sono offerte principalmente per telefono, mail o tramite videochiamate. Un sistema che si è iniziato a utilizzare massicciamente un anno fa dopo l’inizio della pandemia e che si è diffuso trovando a poco a poco risposta sempre maggiore da parte degli utenti. Con questo sistema si svolgono i colloqui ma si forniscono anche altri servizi: come per esempio i seminari online, sotto forma di video tutorial, attivati di recente «per guidare gli utenti - spiega la responsabile - nell’accesso alla documentazione e nella compilazione delle domande per i cantieri comunali o del bando Resto al Sud per chi vuol fare impresa».

Strumenti per la creazione di lavoro che anche qui sono molto importanti per sostenere il tessuto produttivo ma anche il lavoro dipendente (nonché nel caso dei cantieri comunali per supportare i Comuni considerato anche il blocco della assunzioni), e sui quali il centro per l’impiego interviene fattivamente fornendo assistenza nei vari passaggi burocratici.

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