La Nuova Sardegna

Mura, Pd: «Sono il nostro futuro, aiutiamoli»

Mura, Pd: «Sono il nostro futuro, aiutiamoli»

La presidente della commissione Lavoro alla Camera: «Pesanti ripercussioni sull’occupazione»

22 aprile 2021
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SASSARI. È stato chiaro sin dall’inizio che la didattica a distanza avrebbe accentuato le diseguaglianze, segnato il confine tra chi può permettersi di continuare a seguire le lezioni online e chi invece, non per sua colpa, resta indietro. Nonostante i fondi stanziati dal Governo e dalle Regioni per dotare il numero maggiore di studenti degli strumenti digitali necessari, l’assenza della scuola intesa come luogo fisico ha pesato tantissimo. Perché a scuola, in aula, si è tutti uguali e nessuno parte svantaggiato. A casa il discorso cambia. A scattare la fotografia dei danni provocati dalla Dad sulla scuola italiana è stata Carla Garlatti, Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza, in audizione davanti alle commissioni Istruzione e sanità del Senato. L’unica soluzione sarebbe tornare tutti subito a scuola. Ma questo non sarà possibile: l’emergenza sanitaria e dunque l’alta diffusione dei contagi, unita alle carenze dei trasporti pubblici, hanno indotto Governo e Regioni a trovare l’intesa sulle lezioni in presenza per 6 studenti su 10 nelle regioni di colore giallo. E in Sardegna al momento la zona rossa impone la Dad al 100 per cento e anche quando il colore cambierà solo la metà dei ragazzi potrà rientrare in classe. Una situazione che preoccupa moltissimo la deputata Romina Mura, presidente della commissione Lavoro, anche alla luce dell’impatto negativo della Dad evidenziato dalla garante Garlatti: «La lunga sospensione delle lezioni in presenza rischia di aggravare la già pesante situazione della dispersione scolastica in Sardegna, con conseguenze drammatiche sul fronte occupazionale». Secondo la l’esponente Dem «bisogna mobilitarsi subito trasversalmente a tutti i livelli per evitare che l'Italia e in particolare la nostra regione subiscano un colpo gravissimo al patrimonio umano su cui dovremmo investire per il futuro. Assieme al buon uso delle risorse del Recovery bisogna che finalmente la Regione autonoma attui concretamente le prerogative date dallo Statuto in materia di istruzione. La scuola è il primo soggetto capace di orientare i ragazzi verso il mondo del lavoro ed è anche il primo strumento di politiche attive del lavoro».

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