La Nuova Sardegna

Pranzo di Sardara, nessuno ha pagato il conto del banchetto da 1200 euro

Pranzo di Sardara, nessuno ha pagato il conto del banchetto da 1200 euro

A offrire il pranzo del 7 aprile è stata la società proprietaria dell’hotel Nuove Terme, un invito accettato da una quarantina di persone di provenienze articolate

22 aprile 2021
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CAGLIARI. A offrire il pranzo del 7 aprile è stata la società proprietaria dell’hotel Nuove Terme, un invito accettato da una quarantina di persone di provenienze articolate che non hanno badato alle restrizioni anti-Covid della zona arancione. Non appena però la notizia del banchetto clandestino è trapelata, diventando virale al di là del coronavirus, il telefono dei titolari s’è fatto caldo: molti dei commensali hanno chiesto di saldare il conto, che secondo i calcoli ancora approssimativi della Guardia di Finanza oscillava tra i mille e i milleduecento euro. L’amministrazione della struttura ha preso atto e tempo poche ore sul banco-cassa del ristorante sono comparse una sull’altra decine di ricevute fiscali destinate a chi aveva consumato pasti e bevande ai tavoli dell’hotel. Bastava fare un salto a Sardara, ritirarne una e dare seguito al pagamento. Ma a due settimane dal banchetto nessuno ha saldato il dovuto, come dire che l’idea di trasformare l’invito in un formale incontro di lavoro è tramontata nel volgere di poche ore.

È stato il pm Giangiacomo Pilia a verbalizzare nero su bianco il fuggi-fuggi bis dell’allegra tavolata: lasciata la sala ristorante da finestre e corridoi secondari, i convitati hanno marinato anche il conto. Lasciando che dopo le ragioni dell’incontro di Sardara il mistero protegga anche il dovere di pagare e i nomi dei commensali inadempienti.

È questo il dettaglio più curioso di una mattinata intensa, in cui Pilia e i suoi collaboratori hanno sentito le testimonianze di altri tre invitati: nell’ufficio del pubblico ministero ha sfilato per primo il capo di gabinetto dell'assessorato regionale all'Industria e sindaco di Sanluri Alberto Urpi. Non ha preso parte al pranzo ma è stato identificato dai due finanzieri piombati a Sardara all'esterno della struttura: niente è trapelato della sua testimonianza. Dopo di lui è entrato nella stanza del pubblico ministero Francesco Salaris, l'amministratore delegato della società che gestisce il centro termale, la Sardegna Termale srl, e infine la direttrice delle terme, Angela Bellu.

Il centro dell’esame testimoniale è stato il perché del banchetto, la responsabilità degli inviti e l’identità di chi ha pagato. Dal riserbo stretto che circonda l’indagine - ancora oggi senza indagati e senza ipotesi di reato - sarebbe arrivata la conferma sull’intervento finanziario del gestore Gianni Corona, che avrebbe registrato un’uscita di circa 600 euro e invitato personalmente alcuni personaggi. Ora si parla, ma non c’è conferma ufficiale, di prossimi controlli patrimoniali sulla società proprietaria delle Nuove Terme, probabilmente per capire quanto è stato investito su questa operazione conviviale in tempi in cui - risulta alla Procura - i conti delle Nuove Terme sono piuttosto provati dalla crisi economica e dalla pandemia.

Nelle prossime ore sarà sentito dal pm il direttore artistico del Lirico Luigi Puddu, il cui nome è finito al centro di un’aspra polemica che coinvolge il sovrintendente Nicola Colabianchi: Puddu ha giustificato la sua presenza a Sardara con un sopralluogo compiuto in vista di un possibile spettacolo, il sovrintendente gli ha chiesto spiegazioni affermando di non avergli mai conferito alcun incarico del genere e Puddu ha replicato facendo riferimento al contratto di lavoro, che a suo dire gli darebbe ampia autonomia. Nel frattempo, dopo l’iniziativa formale del rappresentante del Mibac Pino Calledda - che ha chiesto spiegazioni sui fatti - il sindacato Usb lavoro privato chiede in una nota «la rimozione dall’incarico» di Puddu. (m.l)

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