La Nuova Sardegna

Il “green pass” fa ripartire gli spostamenti per turismo

di Claudio Zoccheddu
Il “green pass” fa ripartire gli spostamenti per turismo

In vigore dal 26 aprile la certificazione che permette i viaggi da o per l’isola. Potrà essere richiesta da vaccinati, guariti ma anche dopo un tampone negativo

25 aprile 2021
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SASSARI. È una delle novità del decreto “Riaperture”, approvato dal Consiglio dei ministri il 21 aprile ed è un piccola rivoluzione in un periodo in cui viaggiare è molto complicato. La “certificazione verde” permette infatti gli spostamenti da o per la Sardegna, l’unica regione ancora in zona rossa, o verso i paesi dell’Unione europea. Il documento può essere richiesto in formato cartaceo o digitale e avrà una durata differente a seconda delle attestazioni che riporterà. Il pass che entrerà in vigore da domani dovrebbe poi essere sostituito o adeguato, entro giugno, alla certificazione sanitaria presentata a marzo dall’Unione europea che, nelle intenzioni, permetterebbe di salvare almeno una parte della stagione turistica.

Le nuove regole. Le misure che regolano gli spostamenti saranno in vigore dal 26 aprile. Tra le novità c’è la possibilità di spostarsi liberamente tra regioni classificate in fascia “gialla” o “bianca”. Cade, dunque, l’obbligo di giustificare il viaggio con l’autocertificazione. Per viaggiare verso le regioni in fascia arancione o rossa, invece, sarà obbligatoria la “certificazione verde” o “green pass” che, tecnicamente, permette anche gli spostamenti con fini turistici verso l’isola. Sempre che un regione in zona rossa sia appetibile anche sotto questo punto di vista. In ogni caso è possibile e la certificazione verde potrà essere di tre tipi. Chi viaggia per lavoro, invece, potrà continuare a farlo con l’autocertificazione.

Vaccinati. Il primo modello di certificazione riguarda l’attestazione del completamento del ciclo vaccinale e potrà essere richiesta alla struttura sanitaria che ha effettuato la vaccinazione. Una volta richiesto, lo stesso documento sarà disponibile anche nel fascicolo sanitario elettronico personale. Il pass per i vaccinati avrà una durata di sei mesi.

Guariti. La certificazione verrà rilasciata dalla struttura in cui il richiedente è stato ricoverato dopo aver contratto il virus. Chi è stato contagiato dal Sars-Cov-2 ma non ha avuto necessità di un ricovero, potrà richiedere l’attestazione al medico di famiglia che ha seguito la malattia o, nel caso dei più piccoli, al pediatra. Il pass avrà una validità di sei mesi anche per i guariti, ma verrà revocato se dovesse essere accertata una nuova positività al virus. Le certificazioni di avvenuta guarigione rilasciate prima dell’entrata in vigore del decreto del 21 aprile manterranno la validità semestrale con decorrenza dalla data di rilascio.

Test negativi. Le certificazione verde sarà disponibile anche per i viaggiatori non vaccinati o che non abbiano contratto il virus. Nel caso di tamponi molecolari o antigenici rapidi negativi, il “green pass” avrà una durata di 48 ore e potrà essere rilasciata dalla strutture pubbliche o private che hanno effettuato il test, compresi i medici di medicina generale o i pediatri. Sulla concessione del pass anche ai viaggiatori “tamponati” si è però aperto un dibattito scientifico sulla possibilità che i viaggiatori contraggano il virus proprio nelle 48 di validità certificate dal pass. Un discorso valido anche per i vaccinati perché è possibile che un vaccinato asintomatico contribuisca a far viaggiare anche il virus.


 

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