La Nuova Sardegna

Solinas: "Tanti fragili rifiutano il vaccino", i Progressisti: "Numeri sbagliati, dia risposte chiare"

Solinas: "Tanti fragili rifiutano il vaccino", i Progressisti: "Numeri sbagliati, dia risposte chiare"

Polemica accesa dal presidente della Regione che ha parlato di no da parte di 3.800 pazienti su 14mila convocati. L'opposizione dura: "Umilia le persone che da mesi cercano di ricevere la somministrazione"

29 aprile 2021
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CAGLIARI. Il tema dei vaccini e in particolare quelli destinati ai "fragili" infiamma il dibattito politico regionale. A dare la stura è stato il presidente Christaian Solinas che ieri, 28 aprile, durante il discorso fatto a braccio nell'aula del consiglio regionale per Sa die de Sa Sardigna ha detto "La settimana scorsa – le parole del presidente - c’è stato detto di non andare oltre, perché diversamente non avrebbero potuto garantirci l’approvvigionamento delle fiale. Dunque, siamo in linea con il target e gli obiettivi che ci sono stati assegnati dalla gestione commissariale nazionale». Poi ha proseguito, riferendosi anche alle altre variabili che pesano sulla campagna vaccinale: «Degli ultimi 14mila soggetti fragili convocati, hanno risposto solo in 3.800».

I Progressisti  dunque chiedono chiarezza su questo. «Il governatore e l'assessore della Sanità vengano a spiegare», è l'appello dell'opposizione. «I dati comunicati da Solinas sono di una gravità inaudita, da dove arrivano? Noi crediamo che siano sbagliati, incompleti e carenti dell'analisi del contesto - scrivono i Progressisti in una nota - abbiamo migliaia di pazienti fragili che attendono da mesi la chiamata per la prima dose, con quelle dichiarazioni il presidente ha umiliato per primi loro e i loro numerosi tentativi di mettersi in contatto con qualcuno che sappia dare una risposta sulle modalità delle vaccinazioni che spettano loro».

Probabilmente, attaccano, «Solinas confonde la richiesta legittima dei pazienti di un'assistenza particolare, come a esempio la somministrazione a domicilio che in Sardegna non è ancora partita, con un supposto rifiuto». Quindi, è l'invito, «si deve spiegare su quali dati l'Ats chiama i pazienti. Devono dare una risposta alle migliaia di soggetti fragili che ogni giorno lamentano il totale abbandono da parte della Regione»

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