La Nuova Sardegna

Covid: Sardegna immune a settembre, ma solo spingendo sui vaccini

Covid: Sardegna immune a settembre, ma solo spingendo sui vaccini

I ritardi nelle consegne costringono a rivedere gli obiettivi della tabella di marcia. Fondazione Gimbe: il 12,1% dei sardi ha ricevuto almeno una dose, l’8,8% due

30 aprile 2021
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CAGLIARI. Non più a giugno, ma neanche ad agosto. Al più tardi, intorno a settembre. La scadenza per raggiungere l’immunità di gregge è ancora incerta, nonostante «la vaccinazione di almeno il 60-70 per cento della popolazione – come sostengono gli esperti – sia un traguardo irrinunciabile per sbarrare la strada alla pandemia». Per prendersi il sicuro, l’ufficio del commissario nazionale anti-Covid, guidato dal generale Francesco Paolo Figliuolo, ha rivoluzionato ancora la tabella di marcia: perché? Perché, nel frattempo, le aziende farmaceutiche avrebbero modificato buona parte delle prossime date di consegna. Comunque, a maggio, la Sardegna dovrebbe ricevere oltre 400mila dosi, altrettante il mese successivo. Poi, durante il terzo trimestre, in piena estate, dovrebbe arrivare la partita più grossa: 635mila vaccini al mese, sarebbero 158mila alla settimana, a partire da luglio e fino a settembre. Mentre, nell’ultimo trimestre dell’anno, la quota dovrebbe essere molto vicina alle 327mila dosi consegnate ogni trenta giorni. Se non ci saranno intoppi, stando a una proiezione del Sole 24ore, a cavallo fra agosto e settembre l’immunità di gregge dovrebbe essere raggiunta in tutte le 20 regioni.

La situazione. Il cammino, quindi, è ancora lungo e la Fondazione Gimbe lo ha sottolineato nel suo rapporto mensile sullo stato delle vaccinazioni. Finora la Sardegna ha immunizzato con almeno una dose il 12,1 per cento della popolazione e l’8,8 anche con quella di richiamo. Di conseguenza, da maggio in poi l’accelerazione dovrà essere brusca, per tagliare il traguardo finale di settembre. Per quanto riguarda le fasce d’età: finora il 78,5 degli over 80 sardi ha ricevuto la prima dose, e uno su due anche il richiamo. Fra gli over 70 il 39,3 per cento è stato vaccinato almeno una volta, e poco più del 20 fra gli over 60. Sono tutte percentuali destinate ad aumentare con il passare delle settimane e appena saranno raggiunte le 17mila vaccinazioni giornaliere assegnate alla Sardegna dall’ufficio del commissario nazionale.

La proiezione. Al di là delle tabelle, tutto dipenderà dall’arrivo puntuale delle dosi di settimana in settimana. Addirittura, stando ai calcoli del generale Figliuolo, ogni giorno dovrebbe poter contare su 19mila vaccini a giugno e ben 22mila da luglio. Le quattro aziende farmaceutiche sul mercato – Pfizer, Moderna, AstraZeneca e Johnson&Johnson – hanno assicurato che manterranno gli ultimi impegni presi con il commissario nazionale. Ad esempio: la Pfizer ha annunciato il raddoppio delle produzioni a partire da maggio e anche l’americana J&J dovrebbe fare lo stesso. Però impegni di questo tipo sono stati già disattesi più volte anche in un recente passato.

Nuovi ingressi. Nell’ultima tabella, il commissario nazionale ha inserito fra i possibili fornitori anche altre due aziende farmaceutiche. A cominciare dalla Sanofi/Glaxo, che però dovrebbe entrare sul mercato dall’inizio dell’anno prossimo: deve ancora concludere la fase 2 di sperimentazione. Invece potrebbe essere molto più vicino, l’esordio del vaccino prodotto dalla tedesca Curevac: a fine maggio sarà valutato dall’Agenzia europea del farmaco. (ua)

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