La Nuova Sardegna

Regione-ministro: parte il confronto sull’agenda industria

di Giuseppe Centore
Regione-ministro: parte il confronto sull’agenda industria

Il 17 maggio Cingolani incontrerà Giunta e parti sociali «Tema complesso e divisivo. Voglio sentire gli enti locali»

08 maggio 2021
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CAGLIARI. Il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani sarà, virtualmente, in Sardegna, il prossimo 17 maggio, per un incontro su Agenda Industria, voluto dal presidente della Regione Solinas. Parteciperanno all’incontro, in videoconferenza, Cgil, Cisl e Uil Confindustria e Confapi. Insieme al presidente della Regione sarà presente anche l’assessore all’Industria Anita Pili.

Il tema non potrà che essere quello del futuro energetico dell’isola, oggetto in queste settimane di molteplici incontri a tutti i livelli. Partecipando a un recente dibattito, il ministro Cingolani ha espresso le sue prime idee sul tema della metanizzazione e sul futuro energetico sardo. «È un tema divisivo e complesso – ha detto – e lo sto studiando. Ho incontrato l’Autorità per l’Energia e le reti, gli enti locali, i rappresentanti dei partiti che siedono in Parlamento. Ci sono due visioni distinte, ma penso a breve di poter esprimere la mia opinione, ma è importante sentire cosa dicono i cittadini sardi per capire se il servizio con camion funziona, perchè è una bella responsabilità realizzare un servizio capillare con camion per il trasporto del Gnl». Il ministro ha puntato al cuore dell’attuale sistema di metanizzazione, su cui ruota l’intero sistema energetico futuro dell’isola, individuando un problema di fondo: l’accettazione da parte dei territori dell’ipotesi oggi in campo.

Questa, come da legge, prevede due punti di trasporto e stoccaggio regolati di gas, a nord e a sud, che servano le aree industriali limitrofe. Il resto non sarà regolato e viene lasciato al mercato, con i camion che dovrebbero portare il gas ai depositi delle singole reti locali, 38 in tutto. Quindi, esclusi i tre capoluoghi (Sassari, Cagliari e Oristano) e le aree industriali vicine, il resto, da Olbia a Nuoro, da Muravera a Ussassai, da Sedilo a Fonni, sarà servito dai camion. Se sarà servito.

«La soluzione del camion che porta gas non piace agli enti locali per vari motivi, come la praticità, l’accesso», ha aggiunto «devo studiare e fare un confronto, è un problema meramente quantitativo, di impatto di due modelli, una combinazione tra i due può essere quella ideale». Forse tra pochi giorni, dopo aver sentito le parti sociali e istituzionali, lo stesso ministro disegnerà meglio come mixare i due modelli (quello tutto rete fissa o quello con i camion). Ma c’è un convitato di pietra che spezza il dibattito sul futuro energetico dell’isola, ed è il ruolo delle rinnovabili: eolico e fotovoltaico. Per sostituire il carbone avremmo bisogno di tantissime rinnovabili subito, e di una rete elettrica ultraperformante. Temi anche essi divisivi, come si evince dalla prudenza del ministro. «Rispetto all'ipotesi avanzata di fare affidamento sulle rinnovabili, si deve capire bene quanto si può ottenere da una politica basata sulle rinnovabili in Sardegna». Parole che non hanno convinto il vicepresidente di Legambiente Edoardo Zanchini. «A leggere il pensiero del ministro della transizione ecologica, riferito alla Sardegna e al ruolo delle rinnovabili, viene da pensare che l'obiettivo non sia di accelerare la transizione energetica, quanto piuttosto di rallentarla».

@gcentore. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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