La Nuova Sardegna

Nell’isola scendono i contagi ma non diminuiscono i morti

di Antonello Palmas
Nell’isola scendono i contagi ma non diminuiscono i morti

Ieri altre due vittime. I nuovi casi sono “solo” 54, tasso di positività giù al 2,4% Lo statistico Fusaro: anche nel 2020 il dato dei decessi fu l’ultimo a calare

10 maggio 2021
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. I contagi da Sars-Cov2 sono scesi, e tanto, rispetto a qualche settimana fa. Non altrettanto si può dire del numero dei morti per effetto del Covid: i bollettini quotidiani continuano a snocciolare dati che non lasciano tranquilli. Ieri nell’isola ci sono state altre due vittime, ma nei giorni precedenti sono state 4 o 5, ancora troppe. Secondo gli esperti però dovrebbe essere solo questione di tempo. Se si osserva la curva dei contagi (e questo non riguarda solo la Sardegna) si nota una tendenza al ribasso che invece non vediamo nelle tabelle statistiche che raffigurano l’andamento dei decessi. I dati dell’esperto di statistica cosentino Luca Fusaro mettono in rilievo una situazione più pesante rispetto allo scorso anno: «Nell’isola tra il primo e il 9 maggio di quest’anno – dice Fusaro – sono stati registrati 29 decessi e 960 contagi, mentre sono stati effettuati 24.209 tamponi, per un tasso di positività al 4%. Lo scorso anno invece nello stesso periodo i decessi furono 2, i contagi 21 e i tamponi 7.088 tamponi, con uno 0,3% come tasso di positività».

E le sue tabelle evidenziano proprio la dicotomia tra la curva dei morti e dei contagi: «Tra il 1° e il 9 aprile il tasso di crescita dei decessi è di 1,7%, mentre tra il 1° e il 9 maggio è salito a 2,1%. All’inverso, nei primi giorni del mese scorso il tasso di crescita dei casi di contagio era al 5,4%, nei primi di maggio è crollato all’1,7%». Più in generale i dati mostrano che nel 2020 l’ultimo dato a scendere fu quello dei decessi. Pur senza addentrarsi in spiegazioni di carattere medico-epidemiologico, Fusaro ipotizza: i decessi di oggi sono relativi a persone contagiate diverso tempo prima, quando il numero dei casi era superiore e quindi occorre solo attendere che anche il dato dei morti cali com’è logico.

Un’altra possibile spiegazione sul motivo per cui si continua a morire la dà al Sole 24ore Massimo Ciccozzi, responsabile di Statistica medica ed epidemiologia molecolare all’Università Campus Bio-Medico di Roma: «È la seconda dose che dà una copertura del vaccino massima, la sola prima iniezione copre chiaramente per il 50% dell’efficacia. Teniamo conto anche che tra la prima e la seconda dose passano tre-quattro settimane e che gli anticorpi a protezione arrivano dopo due settimane dalla seconda dose. Abbiamo cinque-sei settimane dall’inizio della vaccinazione per avere una protezione massima ed è in questo lasso di tempo che le persone possono infettarsi».

Per quanto riguarda il bollettino regionale di ieri, oltre alle due vittime che portano a 1.416 il totale, ci sono “solo” 54 nuovi casi, pochi anche tenendo presente il numero di tamponi al ribasso (2.201), con un tasso di positività che scende al 2,4%. Cala ancora la pressione sugli ospedali: c’è un ricoverato in più in terapia intensiva (40) ma 15 in meno nei reparti non intensivi (295). Buoni anche gli altri numeri: calano (-62) le persone in isolamento domiciliare (sono 15.325), salgono (+135)i guariti, che sono complessivamente 38.575.

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative