La Nuova Sardegna

Scala un palazzo, precipita e muore

di Luciano Onnis
Scala un palazzo, precipita e muore

Cagliari, tragica fine di un 20enne che si era arrampicato sul tubo di una grondaia

10 maggio 2021
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CAGLIARI. È precipitato dal terzo piano mentre cercava di raggiungere l'appartamento dei suoi familiari, in quel momento assenti, scalando la palazzina dal tubo delle grondaie. Alessandro Carcassi, 20 anni compiuti due giorni fa, è morto all'istante nell'impatto con il suolo nello spiazzo delle palazzine note come “case parcheggio” di via Pier della Francesca, nel quartiere di Mulinu Becciu.

La tragedia è accaduta intorno alle 21,30 di sabato sera e ci sarebbe anche un testimone che da una delle palazzine vicine avrebbe visto un corpo umano precipitare dall'alto nello stabile di fronte. Ci sono comunque contorni della tragedia tutt'altro che chiari e su cui gli investigatori della polizia stanno cercando appunto di far piena luce.

Di certo si è trattata di una disgrazia, il ragazzo è caduto nel vuoto dopo aver perso la presa con il tubo metallico che stava scalando per poter entrare a casa dei genitori dato che non aveva le chiavi di casa. Ma alcune voci raccolte sul posto dai poliziotti avrebbero affermato che il ragazzo stesse salendo dall'appartamento dei suoi a quello superiore per fare una sorpresa alla persona molto amica che ci abita. Il particolare non cambierebbe comunque la sostanza della tragedia, che nel rapporto alla Procura sarà catalogata come “fatto accidentale senza dolo di parti estranee”.

Il magistrato di turno, dopo l'ispezione del corpo della vittima da parte del medico legale intervenuto sul posto, ha diposto la restituzione della salma ai familiari.

Dagli accertamenti della polizia si è saputo che Alessandro Carcassi aveva avuto una licenza dal carcere minorile di Quartucciu, dove stava scontando una pena detentiva, per festeggiare con i suoi il ventesimo compleanno. Sabato pomeriggio sarebbe andato prima a trovare i nonni, poi in serata è andato in via Pier della Francesca dove abitava con la famiglia prima della detenzione.

In casa in quel momento non c'era nessuno – sempre secondo la ricostruzione da parte degli investigatori -, il giovane si è arrampicato utilizzando una delle gronde per le acque di scolo, ma ha perso l'equilibrio ed è caduto nel vuoto. Un volo di una decina di metri e poi lo schianto mortale a terra. Quando sono arrivati i soccorsi del 118 per lui non c'era più nulla da fare.

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