La Nuova Sardegna

Morto in casa, ma non è omicidio

di Luciano Onnis
Morto in casa, ma non è omicidio

Cuoco cagliaritano trovato cadavere in cucina. Il medico legale: «Cause naturali»

11 maggio 2021
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CAGLIARI. Il giallo sul corpo senza vita trovato in un appartamento di via Is Cornalias è durato qualche ora, poi il medico legale ha spazzato ogni dubbio, anche se l'autopsia sarà eseguita solo oggi «per escludere del tutto l'omicidio», come hanno detto a sopralluogo concluso il professor Roberto Demontis e il tenente colonnello Raffaele Cossu del Comando provinciale dei carabinieri.

Sul corpo di Mario Romani, 42 anni cagliaritano, cuoco senza occupazione stabile, non sono stati trovati a un esame esterno segni di violenza. Neppure un graffio, ecchimosi o ferite di alcun genere. L'uomo sarebbe morto per cause naturali, forse un infarto che non gli ha dato neppure il tempo di chiedere aiuto con una telefonata al padre o al fratello. Viveva solo e solo è morto.

I dubbi iniziali, prima dell'intervento del medico legale, erano stati sollevati dalle condizioni dell'appartamento al terzo piano di via Is Cornalias: un disordine diffuso in tutte le stanze, cassetti e armadi aperti, indumenti sparsi ovunque.

Sembrava che qualcuno, in tal caso un ipotetico assassino, avesse messo a soqquadro l’appartamento alla ricerca di qualcosa. Invece no, il disordine era il "modus vivendi" della vittima e questo gli investigatori del reparto investigativo e del Ris, coordinati sul posto dal comandante provinciale colonnello Cesario Totaro, lo hanno stabilito con accertamenti specifici. Anche la porta d'ingresso dell'appartamento non presentava segni di effrazione, era regolarmente chiusa pur senza doppia mandata alla serratura. I definitiva, nessun elemento che facesse ipotizzare la presenza nell'abitazione di altre persone al momento della morte del cuoco.

A trovarlo morto, riverso sul pavimento della cucina, è stato intorno alle 10 di ieri mattina un fratello, allarmato perché da due giorni il congiunto non rispondeva al telefono. Subito l'allarme ai carabinieri e l'arrivo sul posto degli investigatori, poi del medico legale e del magistrato Nicola Giua Marassi. Due ore di accertamenti dentro l'appartamento, alle 14 il professor Demontis e il tenente colonnello Cossu, lasciando la palazzina, sono stati chiari: «Morte naturale, nessun segno di violenza sul corpo». L'appartamento è stato posto sotto sequestro per consentire, già questa mattina un'ulteriore ispezione da parte dei Ris.

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