La Nuova Sardegna

Nel primo trimestre i conti della Saras sono ancora in rosso

di Giuseppe Centore
Nel primo trimestre i conti della Saras sono ancora in rosso

Perdite più contenute rispetto al 2020, indebitamento giù Nuove acquisizioni nell’eolico, cambia il regime di Sarlux

12 maggio 2021
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CAGLIARI. Rimangono ancora in territorio ampiamente negativo i conti della Saras, anche per il primo trimestre del 2021. La società della famiglia Moratti ha presentato i conti al 31 marzo; i numeri sono leggermente peggiori rispetto alle aspettative degli analisti . La risalita è rimandata a data da destinarsi, probabilmente nella seconda parte dell’anno.

In ogni caso rispetto al primo trimestre dello scorso anno, il rosso si è ridotto: quest’anno 23,8 milioni, rispetto ai 113 del 2020. Saras nei primi tre mesi dell’anno è riuscita ad avere un indicatore sulla ricchezza lorda prodotta positivo, per 27 milioni, diversamente dal 2020, dove lo stesso indicatore era negativo per 92 milioni. Migliora di 70 milioni la posizione finanziaria netta (la differenza tra debiti e cassa), ma anche perchè quest’ultima si è ridotta di 110 milioni. I ricavi a livello di gruppo superano di poco 1,6 miliardi; nel primo trimestre del 2020 erano 1,8.

Tutti questi fattori confermano, come ha commentato il presidente Saras Massimo Moratti, «le previsioni di un 2021 di transizione, con un lento miglioramento dello scenario più apprezzabile nella seconda parte dell’anno». Anche la prossima trimestrale, ad estate ancora in divenire, sarà col segno meno. Il mercato mondiale delle benzine, per motori e avio, risentirà ancora della crisi sino a settembre. Ecco perchè gli analisti di Banca Intesa vedono utile negativo a fine 2021, pur ridotto rispetto al 2020. Con queste premesse e previsioni, difficilmente la cassa integrazione in scadenza nelle prossime settimane non sarà rinnovata. È probabile che per almeno altri tre mesi si faccia ricorso agli ammortizzatori sociali, e si allarghi la platea di chi uscirà volontariamente dall’azienda.

Prosegue intanto la lenta crescita di Saras nel settore delle rinnovabili. In queste settimane è stato perfezionato l’acquisto di un parco eolico, nell’area di Macchiareddu per 45 megawatt, che incrementa di un terzo la potenza già installata. Una crescita, precisa Moratti , che punta a una «politica di decarbonizzazione graduale», ma «sempre proteggendo e supportando il nostro attuale core-business». Se alleanze ci saranno, come avevano fatto intendere i manager Saras, queste riguarderanno solo il settore delle rinnovabili, non il segmento industriale. Su questo punto c’è da segnalare l’ultima importante novità: nel primo trimestre è cambiato il regime regolatorio della centrale elettrica Sarlux, che adesso fa parte degli impianti essenziali alla rete nazionale; una condizione che consentirà a Saras di ridurre i costi di produzione di energia e aumentare le entrate.

Sarlux adesso fa parte dello stesso segmento, produttivo ma soprattutto di bilancio, della raffineria, che ha inglobato nei suoi conti un sistema produttivo comunque in utile, garantito da tariffa regolata e da produzione garantita. Sarlux adesso assicurerà un capiente polmone finanziario al comparto della raffinazione.

@gcentore. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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