L’assassinio del giovane è un dolore collettivo Ma sparare nel mucchio è sbagliato: l’accaduto non può giustificare atti di violenza e razzismo
Mirko nessuno ti dimenticherà sei un esempio per tutti noi
In quei volti e in quelle parole vedo la voglia di denigrare coloro che non sono come noi, i “diversi”. Ancora una volta la diversità viene sputata.Io vedo bocche piene di razzismo e xenofobia...
20 maggio 2021
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In quei volti e in quelle parole vedo la voglia di denigrare coloro che non sono come noi, i “diversi”. Ancora una volta la diversità viene sputata.
Io vedo bocche piene di razzismo e xenofobia indistinti e ingiustificati; l’assassino è stato scovato e riceverà una punizione, a prescindere dalla sua etnia. Nonostante Shahid sia pakistano e sia un immigrato, pagherà per i suoi due crimini: omicidio e tentato omicidio. Tutto il resto è semplice odio verso gli immigrati, è sparare nel mucchio.
L’odio verso il diverso e la “supremazia di genere” ci sono sempre stati, ma questo secolo di progresso mi sembra il più adatto per porre una fine ai gesti insensati. Piuttosto che piangere dopo che avvengono questi atti meschini, sarebbe meglio fare delle campagne di prevenzione contro la violenza che a quanto pare non sono sufficienti. Scrivo a voi insegnanti di ogni ordine e grado delle scuole di tutta Italia: la violenza di genere e il razzismo non devono più esistere e le giovani stelle nascenti devono essere educate in tal senso: è più facile raddrizzare una pianta rispetto ad un albero. Questo evento deve essere uno spunto per tutta la comunità di Tortolì per far nascere un dibattito costruttivo soprattutto tra i giovani per far capire che ciò che è accaduto non deve ripetersi e per formare una società sicuramente migliore di quella che si è vista attorno all’evento, dall’assassinio alla folla. Il ricordo di Mirko deve vivere nelle menti dei suoi compaesani perché sia di esempio per tutti. Il suo atto eroico non passerà inosservato con tutte queste riflessioni. Mirko farà parte di noi, che diciamo no alle ingiustizie, piccole e grandi, che accadono quotidianamente.
Andrea Ruzzeddu
Liceo Europeo Canopoleno Sassari
Io vedo bocche piene di razzismo e xenofobia indistinti e ingiustificati; l’assassino è stato scovato e riceverà una punizione, a prescindere dalla sua etnia. Nonostante Shahid sia pakistano e sia un immigrato, pagherà per i suoi due crimini: omicidio e tentato omicidio. Tutto il resto è semplice odio verso gli immigrati, è sparare nel mucchio.
L’odio verso il diverso e la “supremazia di genere” ci sono sempre stati, ma questo secolo di progresso mi sembra il più adatto per porre una fine ai gesti insensati. Piuttosto che piangere dopo che avvengono questi atti meschini, sarebbe meglio fare delle campagne di prevenzione contro la violenza che a quanto pare non sono sufficienti. Scrivo a voi insegnanti di ogni ordine e grado delle scuole di tutta Italia: la violenza di genere e il razzismo non devono più esistere e le giovani stelle nascenti devono essere educate in tal senso: è più facile raddrizzare una pianta rispetto ad un albero. Questo evento deve essere uno spunto per tutta la comunità di Tortolì per far nascere un dibattito costruttivo soprattutto tra i giovani per far capire che ciò che è accaduto non deve ripetersi e per formare una società sicuramente migliore di quella che si è vista attorno all’evento, dall’assassinio alla folla. Il ricordo di Mirko deve vivere nelle menti dei suoi compaesani perché sia di esempio per tutti. Il suo atto eroico non passerà inosservato con tutte queste riflessioni. Mirko farà parte di noi, che diciamo no alle ingiustizie, piccole e grandi, che accadono quotidianamente.
Andrea Ruzzeddu
Liceo Europeo Canopoleno Sassari
