La Nuova Sardegna

Primo carico di metano a Santa Giusta

di Giuseppe Centore
Primo carico di metano a Santa Giusta

Rifornimento poco più che simbolico per il deposito costiero: a regime sarà una altra gasiera a collegare i terminali sardi

21 maggio 2021
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CAGLIARI. Qualcosa si muove, per adesso a piccoli passi, sul fronte del sistema energetico sardo.

La Higas, proprietaria del deposito costiero di Santa Giusta, che fa parte del porto industriale di Oristano, e che è stato completato nelle scorse settimane, e autorizzato all’esercizio provvisorio, ha annunciato che mercoledì arriverà la prima nave con un carico di gas naturale liquefatto destinato alla Sardegna.

Si tratta della Avenir Accolade, nave gasiera di piccolo calibro da 7500 metri cubi. L’arrivo del gas ha però più un valore simbolico che pratico.

La Avenir Accolade è partita dal cantiere navale di Nantong, in Cina, e dopo aver attraversato Suez oggi è arrivata in Croazia, al terminale gasiero di Omisalj, dove ha fatto il “pieno”, per dirigersi poi alla volta di Oristano, dove arriverà mercoledì.

Non sarà però l’avvio di un costante scarico a Oristano, perchè la nave, dopo questo passaggio “promozionale” nel Mediterraneo, prenderà la direzione del Brasile, dove sarà di stanza per rifornimenti tra terminali e depositi costieri del sud America.

A prendere invece parte al progetto “metano” in Sardegna sarà la sua gemella Avenir Aspiration, che solo a giugno sarà varata dai cantieri cinesi e arriverà poi nel Mediterraneo per posizionarsi stabilmente, fonti societarie indicano, “nella seconda parte dell’anno” rifornendosi a Barcellona, a Marsiglia, e a Livorno, al terminale off-shore controllato da Snam.

Le prossime settimane dovrebbero anche vedere importanti cambiamenti nell’assetto azionario della società che controlla il terminale di Santa Giusta. Oggi il terminale (gestito dagli spagnoli di Reganosa) è di proprietà di Higas, a sua volta controllata all’80 per cento dagli anglo-norvegesi di Avenir-Lng, un gigante nel mondo della commercializzazione del gnl, con due miliardi di dollari di fatturato annuo. Le altre quote sono in carico ad aziende italiane di settore, come Gas & Heat o di servizi, come Cpl Concordia. Sarebbero gli anglo-norvegesi a vendere la quasi totalità del loro pacchetto azionario, mantenendo una quota di minoranza. Acquirente, non si sa ancora se la quota di acquisto sarà del 49 o del 51 per cento, sarà una strategica società energetica nazionale interessata al sistema del gas in Sardegna. Il closing dell’operazione è fissato entro la metà di giugno.

Il terminale di Oristano, modulabile ed estensibile per capacità, fa parte del progetto che Enura (la joint-venture Snam-Sgi) ha presentato nei giorni scorsi al ministero per la transizione ecologica e che prevede una “rete energetica tratto centro” che collega il terminale di Santa Giusta all’area industriale di Oristano e al tratto sud, da Oristano verso il Cagliaritano, della rete principale del metano, in fase di autorizzazione. Enura dopo il parere positivo della Regione ha chiesto allo stesso ministero una corsia preferenziale per realizzare un vero e proprio anello di condotte che unisca l’area industriale, nei comuni di Oristano, Marrubiu, Terralba, Santa Giusta e Arborea, al deposito costiero. Questo anello dista dal tracciato principale della rete un chilometro e mezzo.

Una inezia dal punto di vista ingegneristico, una voragine politica, viste le diverse posizioni sul campo. L’attuale programma di ingresso del metano infatti è diventato una bandiera, da difendere (M5S) o da sostituire (tutti gli altri partiti)

@gcentore. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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